Ciocco capitale della mountain bike pensa in grande, al mondiale del 2021

Ciocco capitale della mountain bike pensa in grande, al mondiale del 2021

Redazione

di Redazione

BARGA - Il mese di settembre dalle parti del Ciocco e soprattutto tra gli organizzatori del Ciocco Bike Circle, difficilmente potrà essere scordato. Nel giro di una settimana il bike park realizzato nella tenuta ha ospitato il meglio degli atleti italiani della specialità cross country di mountain bike, dai giovani fino agli élite.

 

E poi spazio alla lunga schiera del popolo dei Master ed il bilancio finale è stato con l massimo dei voti per una organizzazione il cui lavoro è stato rimarcato positivamente da tutti  e che peraltro è stato messo in piedi nel giro di poco più di un mese, dopo la rinuncia ad agosto ad organizzare le gare dell’altoatesina Val Casies. Il Ciocco non solo ha risposto subito presidente alla FCI, ma ha saputo mettere in piedi una macchina organizzativa di indiscusso valore, con tracciati di notevole livello e tanta attenzione alle misure imposte dall’emergenza covid, come ha rimarcato anche il consigliere nazionale FCI Maurizio Ciucci. Ad evidenziare l’impegno del Ciocco Bike Circle anche il commissario tecnico della nazionale Mirko Celestino che ha lodato anche lo spessore tecnico e la bellezza del percorso.

Archiviati gli italiani, al Ciocco Bike Circle non vogliono certo fermarsi qui; questo era solo un antipasto di quello che succederà nel futuro. L’A.D. del Ciocco Andrea Barbuti, onnipresente durante gli eventi, si dice felice che si sia adesso ripreso quel fil rouge con la storia, con quel campionato mondiale che qui si svolse nel 1991,; in questi anni il bike park del ciocco si è riadattato alle nuove esigenze e alle nuove aspettative di questo sport e ora si vuole consolidare i risultati raggiunti in questi ultima anni per aprire  nuovi orizzonti, e lanciare per il 2021 un calendario di eventi di spessore. Su tutti spicca il Campionato Mondiale Marathon Master, per il quale c’è l’ attesa dell’ufficialità. Sarebbe il modo migliore per celebrare i 30 anni dai mondiali del ’91.