Montecarlo, il paradiso dei viticoltori diventa un inferno

Montecarlo, il paradiso dei viticoltori diventa un inferno

Guido Casotti

di Guido Casotti

MONTECARLO - Il mondo intero sta facendo i conti con questa pandemia, ma esiste anche un mondo parallelo che almeno in natura non subisce danni da quello che sta succedendo, ossia di danni ci sono ma sono successivi al ciclo naturale.

In questo caso…parliamo del mondo dei viticoltori. In materia Montecarlo può vantare una delle DOC di qualità tra le più piccole d’Italia. In totale sono circa 200 gli ettari di coltivazione con poco meno di un milione di bottiglie immesse sul mercato grazie ai 15  produttori. Imprenditori che ci mettono passione e professionalità per fornire un prodotto di grande interesse. La chiusura dei ristoranti ha più che dimezzato il fatturato dei produttori montecarlesi, che però non si arrendono, non vogliono arrendersi.
Anche Montecarlo come altri centri in questo anno orribile ha subìto un cambiamento sociale piuttosto drastico. Tante feste annullate e il mondo che vive sul turismo, letteralmente in ginocchio.