Coronavirus, sospesi fino a dopo Pasqua mercati ed eventi commerciali straordinari

Coronavirus, sospesi fino a dopo Pasqua mercati ed eventi commerciali straordinari

Redazione

di Redazione

Fino al 6 aprile restano in programma solo gli appuntamenti a cadenza settimanale: il mercato di piazzale Don Baroni, di Santa Maria a Colle, di Nozzano, di Santa Maria del Giudice e di Ponte a Moriano. Cna: "Servono ristori agli operatori".

Tutte le fiere, i mercati straordinari e gli eventi commerciali in programma sul territorio comunale con una cadenza non settimanale, come il tradizionale mercatino dell’antiquariato, sono rimandati a dopo Pasqua. Lo ha deciso la giunta comunale sulla base del Dpcm del 2 marzo scorso e dopo un confronto con le autorità governative competenti, da cui è emersa la necessità condivisa di sospendere provvisoriamente lo svolgimento di tutte quelle manifestazioni meno ricorrenti che comportano una notevole partecipazione di persone provenienti anche da territori non ricompresi nell’ambito comunale. Fino al 6 aprile resteranno quindi in programma esclusivamente i mercati di piazzale Don Baroni, di Santa Maria a Colle, di Nozzano, di Santa Maria del Giudice e di Ponte a Moriano.

“Annullare gli eventi commerciali straordinari in programma da qui a dopo Pasqua – spiega l’assessora alle attività produttive Chiara Martini– è una misura che non avremmo voluto adottare, considerando le grandi difficoltà che stanno tuttora attraversando gli operatori. Come amministratori dobbiamo tuttavia tutelare in via prioritaria la salute pubblica e considerata la recrudescenza del virus e la necessità di sostenere al meglio la campagna vaccinale in corso, abbiamo voluto evitare pericolosi fenomeni di spostamento delle persone tra zone anche vicine che hanno una diversa classificazione e conseguenti assembramenti che rischierebbero di aggravare una situazione già precaria”.

Si tratta di un altro duro colpo per la categoria degli ambulanti, di cui si fa portavoce Valentina Cesaretti della Cna commercio su aree pubbliche. “Capiamo benissimo la decisione, presa sicuramente non a cuor leggero – dice Cesaretti – quello che chiediamo all’amministrazione è di mettere in campo tutti gli strumenti politici e tecnici al fine di agevolare un settore che, suo malgrado, non può svolgere la consueta attività”. La preoccupazione di Cna Lucca riguarda anche l’accesso degli operatori del settore agli eventuali ristori messi in campo dal governo nazionale o regionale: “trovandosi il Comune di Lucca in zona arancione – conclude Cna –  e potendo tecnicamente svolgersi le attività mercatali previste dal piano del commercio, sicuramente molti operatori non potranno attingere agli aiuti, chiediamo quindi all’amministrazione di farsi carico di queste istanze e veicolarle a chi di dovere”.