La CGIL denuncia la poca trasparenza nella fusione SEA/Ersu

La CGIL denuncia la poca trasparenza nella fusione SEA/Ersu

Luigi Casentini

di Luigi Casentini

Versilia - L'occasione è quella del trasferimento di 19 operatori dalla società con sede a Viareggio con l'azienda di Pietrasanta. Secondo la funzione pubblica della CGIL la fusione in Reti Ambiente non sta avvenendo con trasparenza

 

Il trasferimento di 19 operatori dalle aziende di smaltimento rifiuti SEA Ambiente, con sede a Viareggio ad ERSU competente per il territorio di Pietrasanta e Camaiore ha riacceso i riflettori del sindacato sulla trasparenza della fusione delle due società all’interno del gestore pubblico Reti Ambiente, fusione che si sarebbe dovuta concretizzare alla fine del 2020 ma che ad oggi non è ancora avvenuta definitivamente. A porre l’accento sulla vicenda è Michele Massari della CGIL Funzione Pubblica che denuncia la poca trasparenza dell’operazione

Per questo lunedì è previsto dunque un referendum per indire lo stato di agitazione per Sea Ambiente, Sea Risorse ed Ersu. “Ci aspettiamo che la Società operativa locale e Reti Ambiente” – ha concluso Massari – si decidano a convocare finalmente un tavolo di trattativa e che ci dicano come stanno realmente le cose sul processo di fusione.”