L’export crolla di oltre il 4 per cento

L’export crolla di oltre il 4 per cento

Redazione

di Redazione

Adesso la contrazione dell’export è nero su bianco. Nel 2020 le vendite all’estero dalla provincia di Lucca si sono fermate a 3.908 milioni di euro. Un valore in calo del -4,4% (quasi 180 milioni in meno) rispetto all’anno precedente (4.087 milioni).

Adesso la contrazione dell’export è nero su bianco. Nel 2020 le vendite all’estero dalla provincia di Lucca si sono fermate a 3.908 milioni di euro. Un valore in calo del -4,4% (quasi 180 milioni in meno) rispetto all’anno precedente (4.087 milioni).

Tuttavia, l’andamento complessivo provinciale, seppur negativo, risulta migliore di quello registrato in Toscana e in Italia: nel corso dell’anno le esportazioni toscane sono scese del -6,2%, mentre in Italia le vendite all’estero sono calate del -9,7%.

Gli acquisti dall’estero della provincia sono diminuiti del -11,9% nel corso dei dodici mesi, attestandosi a quasi 1.780 milioni di euro nell’anno con un andamento negativo anche nell’ultimo trimestre (-11,7%). Simile la dinamica registrata a livello nazionale (-12,8%), mentre la Toscana ha chiuso l’anno con un +5,0%, condizionata fortemente dagli ingenti acquisti di metalli preziosi della provincia di Arezzo.

Sono questi i principali risultati che emergono dall’analisi dei dati Istat sul commercio estero effettuata dall’ufficio studi, statistica e politiche economiche della Camera di Commercio di Lucca.

In generale il rallentamento dell’economia a livello globale ha determinato una significativa contrazione della domanda mondiale e conseguentemente degli scambi internazionali.

Nella provincia di Lucca, il cartario regge l’urto della pandemia confermandosi il primo settore provinciale per vendite all’estero con 918 milioni di euro nell’anno, un valore in calo del -0,4% rispetto al 2019.

La cantieristica nautica ha esportato natanti per 678 milioni di euro nell’anno, in lieve calo rispetto al 2019 (-2,1%).

Sono cresciute invece le vendite all’estero dell’industria alimentare e del tabacco (302 milioni di euro) con un +18,2% nell’anno grazie all’ottima dinamica registrata a partire dal secondo trimestre; i maggiori incrementi hanno interessato le vendite di oli di oliva, semi