Seravezza-Vangioni amore per sempre; cinque anni da…faina

Seravezza-Vangioni amore per sempre; cinque anni da…faina

Guido Casotti

di Guido Casotti

CALCIO D - Fra poco più di due settimane si separeranno le strade di Walter Vangioni e del Seravezza. Dopo un lustro ricco di soddisfazioni e di una crescita globale sia della società verdeazzurra che dello stesso tecnico garfagnino.

Cinque anni, un lustro. Oggi, nell’epoca post-moderna che tutto brucia e consuma alla velocità della luce, 5 anni, un lustro, sono quasi un’eternità. Anche nel calcio. Arrivederci Vangio…Così il Seravezza ha salutato in questi giorni Walter Vangioni il suo piccolo grande condottiero che alla fine di questo lungo, assurdo, unico e tribolato campionato saluterà la compagine verdeazzurra. Il calcio nel sangue (era un attaccante rapidissimo e di talento, la tecnica non gli faceva certo difetto) il Vangio lo conosciamo da una vita (da almeno 25 anni) e sappiamo benissimo che al di là di quell’aria pubblica un pò scanzonata e spesso pungente, in realtà è una persona di cuore e di sentimento. Siamo certi che lasciare il Seravezza gli costerà tanto ma avrà altre occasioni perchè lo sorreggono passione e competenza e perchè semplicemente se lo merita. Non a caso il suo nome è stato accostato più volte (forse più che altro spinto dalla volontà popolare) alla Lucchese anche se magari non se ne farà nulla. In una stagione così sofferta e paradossale il suo Seravezza ha vissuto momenti difficili e delicatissimi. Una serie negativa piuttosto lunga infarcita da troppe sconfitte e una classifica deficitaria non hanno minato la fiducia del presidente Lorenzo Vannucci (nella foto con Vangioni) nei confronti del suo figlioccio calcistico. I fatti gli hanno dato ragione visto (e gli scongiuri sono concessi) la permanenza in serie D potrebbe arrivare già domenica prossima con tre giornate di anticipo in caso di vittoria nella gara interna contro i bolognesi del Sasso Marconi. Arrivederci Vangio, così si apre il saluto del Seravezza alla “Faina di Gallicano” come lo hanno ribattezzato i colleghi per la sua astuzia e scaltrezza. Se ne vanno cinque anni, un lustro, infarciti da mille soddisfazioni (un campionato di Eccellenza vinto battendo il blasonato Grosseto), da tanto buon calcio e di giocatori che dal Buon Riposo di Pozzi hanno spiccato il volo verso categorie superiori. Cinque anni, un lustro. Indimenticabili.