Il CIR cambia look; nel 2022 un campionato alla…francese

Il CIR cambia look; nel 2022 un campionato alla…francese

Guido Casotti

di Guido Casotti

MOTORI - Nell'ultimo decennio il CIR più volte ha cercato di cambiare faccia, a volte per ridare vitalità alla serie, altre come in questi ultimi due anni per sopravvivere, ma un nuovo cambiamento sembra essere alle porte con un campionato che guarda con interesse alla formula francese dei due campionati, uno asfalto e l’altro terra.

 

L’idea di avere due campionati italiani divisi e ben distinti: uno su asfalto (CIR) e l’altro sulla terra (CIRT), è un’ipotesi che già era balenata da qualche anno a questa parte. Un progetto che adesso in federazione stanno seriamente valutando in vista della stagione 2022. Ad oggi il CIR è strutturato su otto gare, sei asfalto e due su sterrato. Quindi se il progetto dovesse andare in porto il CIR (ovvero la massima serie tricolore italiana) somiglierà al campionato francese, CFR, e proporrà solamente gare su asfalto, probabilmente otto. Un numero che però potrebbe anche salire di un’unità o due nel caso l’italiano WRC si esaurisse nel 2021. Tra i nomi più accreditati che circolano per i due posti vacanti: Salento ed Elba, ma questo è un aspetto secondario almeno sino a quando ci sarà una decisione definitiva in merito al progetto. Probabilmente si andranno ad irrobustire i chilometraggi complessivi delle gare anche se, visti i numeri attuali degli elenchi iscritti, è arduo ipotizzare un ritorno ai livelli pre-pandemia.

Per quanto riguarda il CIRT la sua struttura dovrebbe restare quella attuale, con l’immancabile discussione legata al Sardegna: dentro o fuori. La qualità dei contendenti raggiunta dal campionato terra negli ultimi due-tre anni ne ha sicuramente elevato il livello tecnico e di interesse, che ha ridotto quasi del tutto il gap con la serie maggiore. La nota dolente restaperò  la difficoltà a mettere assieme più di sei gare, senza dovere attingere dal bacino Raceday. La lunghezza delle gare dovrebbe restare simile a quella attuale con uno standard unico. L’aupsicio di tutti è che si riesca a comprendere l’importanza di dare più libertà ai format, altrimenti tra i chilometraggi ristretti, ed un layout che mortifica le specificità sarà molto difficile vedere la serie crescere ancora come invece meriterebbe.