La soprintendenza non arretra di un millimetro sulla decisione di lasciare scoperti 30 metri del fosso Benassai a San Concordio e il mondo del commercio si prepara alla mobilitazione. E se la protesta non dovesse bastare, Confcommercio si dice costretta ad adire le vie legali qualora le Belle Arti non tornassero sui propri passi.
Anche Palazzo Orsetti ribadisce la propria contrarietà ma, da parte sua, esclude la via del ricorso perché i lavori, iniziati da pochi giorni, dopo la denuncia della presenza di topi da parte dei titolari delle attività, verrebbero bloccati. Il Comune sostiene comunque di aver sollecitato più volte l’ente ad un confronto con le categorie per cercare di trovare un compromesso. Ma ad oggi niente. Fatto sta che i commercianti della zona sono sempre più esasperati e chiedono con urgenza la derattizzazione dell’area in cui persiste la presenza di topi. A questo stato d’animo si aggiunge l’indignazione verso la pesante presa di posizione, nelle ultime ore, di Italia Nostra e Legambiente che, in un comunicato congiunto, plaudono alla decisione della Soprintendenza sostenendo che la scoperchiatura del fosso potrebbe rappresentare un valore aggiunto a livello estetico. La posizione dei comitati non si ferma qui, perché si arriva addirittura a mettere in discussione quanto sostenuto dai commercianti: gli argomenti a sfavore sono frutto per lo più di pregiudizi privi di fondamento scientifico – si legge nella nota – e la preoccupazione per i topi è del tutto infondata”.