Catturato a Fagnano il 20 agosto del 1944, passò nove mesi di inferno nei campi di concentramento prima di riuscire a guadagnarsi la via di fuga insieme al fratello Elia, anche lui pilota e vittima del nazismo.
Anche Lucca ha apposto la sua pietra d’inciampo, simbolo di memoria affinché non si ripetano più gli orrori del passato. La targa dorata è stata posizionata nell’ambito di una cerimonia inserita nelle celebrazioni del Giorno della memoria, in via Guidiccioni a San Concordio, davanti alla casa dell’ex aviere, Ilario Simoni, scomparso nel luglio 2020. Catturato a Fagnano il 20 agosto del 1944, passò nove mesi di inferno nei campi di concentramento prima di riuscire a guadagnarsi la via di fuga insieme al fratello Elia, anche lui pilota e vittima del nazismo. Alla presenza del prefetto di Lucca Esposito del questore Alessandra Faranda Cordella e dell’amministrazione comunale si è ripercorsa la vita la vita di Simoni con l’obiettivo di depositare, nel tessuto urbanistico e sociale della città, una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio e nei campi di concentramento nazisti.