La guerra in Ucraina, Confindustria analizza gli effetti sul manifatturiero

La guerra in Ucraina, Confindustria analizza gli effetti sul manifatturiero

Virginia Torriani

di Virginia Torriani

LUCCA - Il conflitto peserà in vario modo sui distretti toscani. Se l'interscambio commerciale fra l'area Lucca-Pistoia-Prato e i paesi coinvolti negli scontri non è così elevato, a preoccupare maggiormente sono i costi delle materie prime.

Il conflitto Russia Ucraina peserà in vario modo sul manifatturiero di Lucca, Pistoia e Prato. Confindustria Toscana Nord calcola che l’export dell’area di riferimento verso la Russia – paese per il quale sono in corso di definizione le sanzioni europee e internazionali – vale 103,64 milioni, un quarto del totale toscano (420,84 milioni di euro) ed è rappresentato per un terzo da macchinari e per un quarto da prodotti del settore moda, soprattutto tessile; inferiore ma rilevante (17%) la quota dei prodotti farmaceutici. Più esiguo l’import – 4,29 milioni per Lucca-Pistoia-Prato -: prevalentemente legno e prodotti in legno, carta e stampa; a seguire farmaceutica e alimentari. Per quanto riguarda l’Ucraina, l’export si colloca storicamente a quote inferiori ai 20 milioni, mentre l’import è di 3 milioni.
Quasi il 40% del gas metano che arriva in Italia proviene dalla Russia. I costi elevati della materia prima, secondo Confindunstria, saranno la difficoltà più grande che dovrà affrontare in particolare il distretto locale.