Stroncata rete di spaccio ad Altopascio

Stroncata rete di spaccio ad Altopascio

Redazione

di Redazione

ALTOPASCIO - La Squadra Mobile di Lucca, con la collaborazione delle Squadre Mobili di Pisa e Viterbo, il Reparto Prevenzione Crimine di Bologna e la Compagnia Carabinieri di Montalto di Castro ha smantellato una rete dedita allo spaccio di cocaina ed eroina che aveva la sua base ad Altopascio e operava anche nelle province di Pisa e Pistoia con l'esecuzione di sette misure cautelari. 

Una vasta rete di spaccio di cocaina ed eroina con base ad Altopascio e operativa nelle province di Pistoia e Pisa è stata stroncata con l’esecuzione di sette misure cautelari. E’ l’esito dell’operazione condotta dalla squadra mobile di Lucca con la collaborazione delle squadre mobili di Pisa e Viterbo, del reparto prevenzione crimine di Bologna e della compagnia dei carabinieri di Montalto di Castro. Al termine di una complessa indagine durata nove mesi, sono state arrestate cinque persone, quattro delle quali si trovano in carcere e una ai domiciliari, mentre per due è scattato il divieto di dimora nella provincia di Lucca. Per tutti l’accusa è di spaccio di sostanze stupefacenti.

Le indagini sono state avviate alla fine del mese di agosto 2021 a seguito di una violenta rissa tra persone di origine tunisina e marocchina nel comune di Altopascio. In quella circostanza, una delle persone coinvolte aveva riportato delle lesioni causate anche da una bottiglia di vetro, mentre gli aggressori erano fuggiti a bordo di  un’autovettura investendo uno dei testimoni.

Le modalità degli eventi e i precedenti di alcuni dei soggetti coinvolti sin da subito hanno lasciato ipotizzare che le cause della violenta lite fossero da ricondursi al controllo di alcune aree di spaccio nella zona di Altopascio. Sono stati per questo organizzati mirati servizi di osservazione nell’area interessata dai fatti e, attraverso una intensa attività informativa, si è appreso che i coinvolti nella rissa di origine tunisina gestivano da anni, in via continuativa, una strutturata attività di spaccio di cocaina ed eroina in vari punti, opportunamente scelti, del territorio di Altopascio e nelle aree al confine con la provincia di Pisa.

Nel prosieguo dell’indagine si è riusciti a risalire al modus operandi del sodalizio. Le cessioni iniziavano nella prima mattinata e proseguivano fino a tarda serata, sia nei pressi dell’abitazione di uno degli indagati ad Altopascio, sia in una zona boschiva di confine tra Altopascio e Castelfranco di Sotto, caratterizzata dalla presenza di veicoli in stato di abbandono, utilizzati per operare indisturbati. Alcuni spacciatori, invece, operavano contestualmente in altre zone del centro paese o comunque ad esse limitrofe.

Dopo mesi di pedinamenti e numerosi servizi di riscontro nel corso dei quali sono stati segnalati alla locale Prefettura numerosi tossicodipendenti, gli investigatori sono riusciti a risalire anche ad un altro sodalizio, composto sempre da cittadini tunisini, fornitori del gruppo di Altopascio, attivi nel comune di Cascina (PI), che a loro volta avevano forti collegamenti con altri fornitori nel centro di Pisa.

Gli spostamenti dei componenti del gruppo criminoso venivano materialmente eseguiti con l’autovettura condotta dall’italiano, 36enne residente a Chiesina

Uzzanese (PT), che accompagnava i tunisini sia sul luogo delle cessioni, sia fuori provincia per l’approvvigionamento di eroina e cocaina dai fornitori.

Gli spacciatori erano soliti utilizzare schede telefoniche intestate a prestanomi che scambiavano tra di loro e provvedevano a sostituire dopo brevi periodi di utilizzo. In molti casi erano loro stessi a contattare gli acquirenti, arrivando persino ad offrire gratuitamente la sostanza.

Nel corso delle indagini, temendo di poter essere rintracciato, uno dei tunisini si allontanava dal territorio nazionale raggiungendo la Tunisia e rientrava soltanto dopo diversi mesi attraverso la frontiera marittima di Genova, continuando ad essere monitorato dagli investigatori.

All’esito dell’attività, il Gip presso il Tribunale di Lucca, su richiesta del Pubblico Ministero che ha coordinato l’intera attività investigativa, ritenendo sussistenti i gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati, emetteva ordinanza applicativa di misure cautelari personali e nella giornata di ieri veniva dato avvio all’operazione che ha riguardato diverse Regioni del territorio nazionale.

E’ stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 4  tunisini, di 20, 21, 31 e 33 anni, 1 ordinanza applicativa degli arresti domiciliari nei confronti dell’italiano, e sono stati sottoposti al divieto di dimora nella provincia di Lucca altri 2 tunisini, di 40 e 48 anni.

Nel dare atto dell’imponente e puntuale attività di riscontro degli operatori della Squadra Mobile e motivare le misure cautelari, il Giudice ha evidenziato la spiccata pericolosità dei soggetti coinvolti, tutti gravati da precedenti penali e di polizia per spaccio, rei peraltro di aver proseguito imperterriti l’attività delittuosa, nonostante molti di loro fossero già gravati da divieti di dimora nei comuni di Altopascio e Pisa.

Nello specifico, uno dei soggetti è stato rintracciato nella prima mattinata a Cesena, a bordo di autovettura a noleggio, mentre le restanti misure sono state eseguite nella provincia di Viterbo, in un’area boschiva impervia all’interno di una tenda, nel comune di Cascina (PI), nei pressi del parcheggio di una grossa catena di supermercati e nelle province di Lucca e Pistoia.

Un ultimo indagato, che negli ultimi giorni aveva fatto perdere le proprie tracce, è stato infine rintracciato all’esito di approfondite ricerche, nell’ospedale di Pisa, ove si trovava ricoverato.