Danno ambientale nell’antro del Corchia

Danno ambientale nell’antro del Corchia

Luigi Casentini

di Luigi Casentini

Seravezza - L'associazione Ambientalista Apuane Libere ha presentato una denuncia al Ministero per la transizione ecologica in merito all'inquinamento delle acque dell'antro del Corchia causato, secondo gli ambientalisti, dai lavori all'interno delle cave dei Tavolini A e B

 

Scarichi di marmettola, la polvere di risulta della segatura del marmo e olii esausti, oltre all’ apertura non autorizzata di nuove gallerie di servizio alle cave di marmo dei Tavolini A e B . Sono questi gli elementi contenuti della denuncia che l’associazione Apuane Libere ha presentato al Ministero della Transizione ecologica in merito all’inquinamento riscontrato dai volontari dell’associazione all’interno dell’antro del Corchia, la grotta carsica più grande d’Italia.

Ma questo è solo l’ultimo episodio di una questione annosa, quella relativa all’escavazione del marmo all’interno del territorio del Parco delle Alpi Apuane e che ora vede le associazioni ambientaliste – Apuane Libere, Mountain Wilderness e Amici sulla Terra –  impegnate in prima persona nel processo di appello che vede i frazionisti dei territori in cui insistono le cave, opporsi a Henraux, Regione Toscana e comune di Seravezza in merito al diritto di rivalsa su oltre 700 ettari di territorio che dovrebbero tornare di proprietà dei residenti del comune di Seravezza, e il cui esito è atteso per il prossimo 6 settembre, con la sentenza definitiva.