Lucchese ormai nella post-season; è giunta anche l’ora delle…scelte

Lucchese ormai nella post-season; è giunta anche l’ora delle…scelte

Guido Casotti

di Guido Casotti

CALCIO C - Alla Lucchese è giunto il momento di operare le scelte anche sul piano tecnico per la stagione 2023/2024, quella che dovrebbe segnare il rilancio in grande stile della gloriosa Pantera. In bilico la posizione dell'allenatore Maraia e del DS Deoma. Diego Fabbrini verso la firma e la conferma.

A quasi due settimane ormai dallo sfortunato playoff di Ancona con relativa eliminazione al minuto 95, per la la Lucchese comincia la fase delicata delle scelte anche sul piano tecnico. La stagione è andata in archivio in linea con quelle che erano le potenzialità di una squadra allestita soprattutto per evitare problemi in zona-salvezza. Ed in tal senso la missione è stata assolta e compiuta in modo perfetto. Adesso però come è lecito attendersi e soprattutto come si aspettano i tifosi rossoneri la nuova società targata-Bulgarella, è chiamata a dare una svolta in tutti i sensi dopo anni che definire bui è quasi riduttivo. Le prime scelte riguarderanno lo staff tecnico ed ogni riferimento ad Ivan Maraia e a Daniele Deoma non è affatto casuale ricordando che sia il tecnico che il DS hanno ancora un anno di contratto, ovvero sono legati alla Pantera fino al 30 giugno 2024. Che vuol dire tutto ma non significa nulla perchè i matrimoni si fanno sempre in due e la sensazione è che la nuova proprietà sia indirizzata su altri profili. Il nome del giovane rampante Andreoletti, tecnico della rivelazione Pro Sesto non è campato in aria. Insomma, salvo clamorosi colpi di scena il destino di Maraia e di Deoma, accostati in queste ore in coppia al Livorno, pare segnato. Crediamo che le carte saranno messe in tavola già entro la fine del mese, massimo ai primi di giugno. Sul resto del mercato probabile che Diego Fabbrini sia uno di quelli da cui ripartire. Annotazione finale per i fantastici tifosi della Curva Ovest. E non solo perchè durante tutta la stagione sono stati encombiabili ed esemplari sia in casa che in fuori. Una volta, qualche anno fa il tifoso della curva era identificato come un tipo “vivace”, per usare un eufemismo. Oggi ci sentiamo di poter dire che il tifoso della Curva è quello, e sono in tanti, che in queste ore è andato di slancio nella vicina  e martoriata Romagna a dare una mano e un sostegno a coloro che sono stati duramente colpiti dall’alluvione. Il calcio è campanile e spesso divide, le vicende drammatiche della vita devono unire. Bravi ragazzi.