KME, aria di crisi: sindacati preoccupati per i lavoratori

KME, aria di crisi: sindacati preoccupati per i lavoratori

Redazione

di Redazione

BARGA - Incontro tra il gruppo e le sigle sindacali. Anche nel 2026 si valuterà il ricorso agli ammortizzatori sociali. Preoccupano prezzo del rame, dazi e costi energetici.

Si è svolto un incontro tra la direzione del Gruppo KME e le organizzazioni sindacali FIM, FIOM e UILM nazionali con i coordinatori Fim, Fiom e Uilm Bruno Casotti, Massimo Braccini, Giacomo Saisi per una analisi dell’andamento generale del Gruppo KME in Europa e le prospettive per gli stabilimenti italiani.

L’azienda, come hanno spiegato i tre coordinatori, ha confermato una situazione generale complessa, in un contesto economico caratterizzato da una fase di forte incremento del prezzo del rame e dall’introduzione di dazi doganali che incidono sulla competitività. A peggiorare la situazione i costi energetici elevati. C’è poi una carenza di ordinativi e una flessione produttiva che interessa diversi siti del gruppo. Non si prevede, fa sapere l’azienda, una ripresa significativa prima della metà del 2026 e così, per gestire la fase di riduzione temporanea della domanda, KME, per salvaguardare i livelli occupazionali e accompagnare la ripresa prevista nei prossimi anni, anche nel 2026 valuterà di ricorrere a ulteriori strumenti di ammortizzatori sociali.

Tra le note positive emerse, anche per far fronte alla situazione, l’azienda sta valutando l’opportunità di individuare nuovi business e di attuare alcune razionalizzazioni produttive. A proposito comunque dello stabilimento di Fornaci di Barga, pur operando in un contesto di crisi generale, la fabbrica, rendono noto i sindacati dopo il confronto, mostra una tenuta produttiva e dei costi migliore rispetto ad altri siti europei.

Nei prossimi giorni, FIM, FIOM e UILM informeranno i lavoratori sull’esito dell’incontro.