MASSA - L'azienda florovivaistica del giovane Stefano Bondielli ha strutture che si adattano alle condizioni climatiche attraverso un sistema autonomo di schermi termici e paratie laterali che lasciano filtrare l’aria e la luce a seconda delle necessità, creando dei veri e propri microclimi
L’intelligenza artificiale sarà sicuramente il prossimo step anche per il florovivaismo, ma l’agricoltura di precisione fa già parte del presente. L’azienda “La Beppina” di Massa, del trentatreenne Stefano Bondielli, ha vinto la fase regionale degli Oscar Green di Giovani Impresa Coldiretti, il riconoscimento alle realtà imprenditoriali agricole under 35 più innovative, sostenibile e creative.
Le sue serre? Sono intelligenti. Si “adattano” alle condizioni climatiche (esterne ed interne) attraverso un sistema autonomo di schermi termici e paratie laterali che lasciano filtrare l’aria e la luce a seconda delle necessità, creando dei veri e propri microclimi e garantendo, anche in assenza dell’agricoltore, le condizioni ottimali allo sviluppo e alla crescita delle piante. Ma fanno molto di più: raccolgono l’acqua piovana (e le condense) mediante un sistema di canaline distribuite su tutta la superficie che viene immagazzinata e riutilizzata per l’irrigazione e la concimazione, con un notevole risparmio sulle bollette.
“L’Oscar Green è lo specchio delle nostre campagne e dei sogni realizzati di tanti giovani che guardano con fiducia e coraggio a questo settore senza aver paura di impegnarsi o di pronunciare la parola sacrificio. – spiega Marco Tongiani, Delegato Giovani Coldiretti Massa Carrara – L’agricoltura per la nostra generazione non è solo un lavoro, è uno stile di vita. La multifunzionalità, che si traduce con la possibilità di affiancare l’attività agricola primaria ad altre forme di reddito come quella turistica o sociale, ci ha aperto un orizzonte sterminato. Con le nostre imprese riscriviamo il futuro delle nostre terra per affrontare al meglio le sfide che come imprenditori, comunità e Paese, abbiamo di fronte: dalla produzione di cibo sano per garantire la sicurezza alimentare alla tutela dell’ambiente e alla conservazione delle tradizioni locali”.
Il core business della Beppina è la produzione di piante in vaso e fiorite come ortensie, gerani, aromatiche, stelle di Natale e così via. Figlio d’arte (il padre è uno storico floricoltore massese), Stefano gestisce e controlla gran parte della vita della sua serra mediante una centralina a cui fornisce, sulla base delle coltivazioni e del periodo, indicazioni e dati. “Controlliamo le temperature dei tre settori, la velocità del vento, la luce ed addirittura se all’esterno piove o meno. – spiega Bondielli – D’estate, per esempio, quando è caldo si aprono per arieggiare l’ambiente, oppure si abbassano per trattenere il calore o evitare sbalzi termici improvvisi quando non siamo presenti nelle serre”. Fare agricoltura oggi significa integrare uomo e macchina. “Siamo la cinghia di trasmissione naturale tra l’agricoltura tradizionale ed un’agricoltura contemporanea”. L’agricoltura di precisione va di pari passo con la sostenibilità che per Stefano è “non usare pesticidi, fitosanitari o insetticidi che sono stati sostituiti con la lotta biologica”, recuperare ed utilizzare l’acqua per alimentare il sistema di irrigazione goccia a goccia e flusso-reflusso. “Lo scorso anno, grazie a questo sistema, non abbiamo attinto nemmeno una goccia dai pozzi con un risparmio notevole sui costi energetici. Lo stesso vale per i concimi che possono essere reimpiegati con risparmio del 40%”. Il florovivaismo è entrato nell’era 4.0.
