Emigrazione, un quarto di toscani all’estero dalla Provincia di Lucca

Emigrazione, un quarto di toscani all’estero dalla Provincia di Lucca

Redazione

di Redazione

LUCCA - Lo dice il Rapporto Italiani nel Mondo 2025: “Mobilità costante fatta di reti, relazioni, partenze e ritorni”.

L’associazione “Lucchesi nel Mondo” accoglie ogni anno con particolare interesse la presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo che per il 2025 reca il titolo “L’Italia delle emigrazioni plurime che cercano cittadinanza attiva”.

Il Rapporto 2025 fotografa una realtà in costante evoluzione: al 1° gennaio 2025 gli italiani iscritti all’AIRE sono 6.412.752, pari a circa un italiano su nove, e tra il 2006 e il 2024 si contano 1.644.271 espatri a fronte di 826.785 rientri, per un saldo negativo di 817.486 unità, mentre nel solo 2024 sono stati registrati 155.732 nuovi espatri, confermando la persistenza e la stabilità del fenomeno, con l’Europa che rimane la principale destinazione, pari al 76% dei flussi del periodo, seguita da America Latina e Nord America.

In Toscana, il quadro regionale aiuta a comprendere la portata del fenomeno: i dati relativi agli elettori toscani all’estero raccolti in vista delle regionali 2025 indicano circa 203.000 cittadini residenti fuori regione, un numero che, pur non coincidente con il totale AIRE, riflette la consistenza della comunità toscana nel mondo. Di questi, circa un quarto proviene dalla provincia di Lucca, a conferma del peso storico e attuale dell’emigrazione lucchese e della vitalità dei legami con il territorio d’origine. La Toscana si colloca nella macro-area del Centro-Nord, dove la mobilità in uscita proviene soprattutto dalle aree interne e periferiche, e il Centro Italia nel suo complesso rappresenta circa un milione di iscritti AIRE, pari al 15,7% del totale nazionale, con la Toscana che contribuisce in modo rilevante, mantenendo la destinazione europea come scelta prevalente, coerente con il dato nazionale e con una mobilità di prossimità legata a studio, lavoro e nuove opportunità di vita.

“Questi dati – sottolinea la presidente dell’associazione, Ilaria Del Bianco – ci ricordano che l’esperienza lucchese va oltre la fuga con talenti, cervello o braccia – per citare la frase utilizzata nel rapporto -, e che con la sua lunga storia di emigrazione, continua a parlare al presente, non più come partenza definitiva, ma come forma di mobilità costante, che costruisce reti, relazioni, partenze e ritorni, anche se la circolarità del fenomeno è un obiettivo ancora lontano dall’essere conseguito. Su queste esperienze, del passato e del presente, intendiamo continuare a lavorare affinché diventino una risorsa per il futuro del nostro territorio”.