Biomasse a San Marco, visita agli impianti

Biomasse a San Marco, visita agli impianti

Daniela Francesconi

di Daniela Francesconi

LUCCA - La commissione ambiente della Provincia di Lucca ha visitato l'azienda dove sono stati autorizzati 2 piccoli impianti a biomasse. I valori di PM10 sono stati abbattuti di 10 volte rispetto al limite consentito dalla legge.

La commissione ambiente della Provincia di Lucca ha visitato l’azienda dove stanno per essere messi in funzione i due piccoli impianti che bruceranno olii vegetali. La ditta, situata nel quartiere San Marco di Lucca, produce panettoni e altri dolci. Nei mesi scorsi ha avanzato richiesta agli uffici provinciali di poter installare gli impianti a biomasse per la produzione di energia elettrica, all’interno del proprio piazzale. A fronte di un valore massimo di polveri (PM10) autorizzabili fissato a 130 micron, la Provincia ha permesso soltanto 10 micron di emissione. “E’ un limite molto più restrittivo rispetto a quanto succede in altre province”, ha detto Isaliana Lazzerini, presidente della commissione ambiente. L’azienda lucchese ha accettato le disposizioni dell’Ente e ha dovuto installare negli impianti altri filtri, sostenendo un costo di 330.000 euro. Due coppie di motori diesel bruceranno dunque olii vegetali, in particolare olio di palma proveniente dalla Germania. “Saranno come due grossi camion – ha detto Lazzerini – e l’olio da bruciare ci hanno assicurato che arriverà esclusivamente dall’Europa”. Altri impianti analoghi potrebbero sorgere non lontano da San Marco, nell’area della ex-Cantoni e in un’azienda agricola a San Pietro a Vico e ciò ha provocato la reazione dei residenti e degli ambientalisti. “Il problema è a livello regionale – ha commentato Isaliana Lazzerini – perché mancano delle normative stringenti su quanti impianti di questo genere possono sorgere nel raggio di pochi kilometri”.