Gestioni Ambientali non va in udienza

Gestioni Ambientali non va in udienza

Daniela Francesconi

di Daniela Francesconi

VERSILIA - Riparte da capo il concordato preventivo di Gestioni Ambientali snc, la società nata dall'unione delle aziende di Veolia nel settore dei rifiuti. Colti di sorpresa i Comuni versiliesi, ribadiscono: chiederemo i danni.

Era in programma per lunedì 24 in Tribunale a La Spezia, la prima adunanza dei creditori di Gestioni Ambientali snc, la società nata nell’aprile scorso dall’unione di cinque aziende italiane della galassia di Veolia che gestivano lo smaltimento dei rifiuti in varie parti d’Italia, compresa la Versilia. La società ha presentato richiesta di revoca del concordato preventivo, ovvero di quel procedimento che consente alle aziende di fallire ma pagando i creditori. Una mossa, questa, che i legali del Consorzio dei Comuni versiliesi non si aspettavano. “Gestioni Ambientali ha subito fatto richiesta di un nuovo concordato – ha spiegato Maurizio Manetti, uno dei legali – alla luce delle nuove norme emanate dal Parlamento sulla legge fallimentare, ma ancora dobbiamo leggere le carte e quindi è presto per fare delle valutazioni”. Tutto da rifare, dunque, per i Comuni versiliesi che intendono chiedere i danni per la cattiva gestione degli impianti di Falascaia e Pioppogatto. I tempi potrebbero allungarsi anche di tre mesi. Intanto la perizia tecnica sullo stato degli impianti è praticamente pronta e, secondo Manetti, evidenzia “danni di notevolissima entità e pregiudizi altrettanto gravi” dei quali i Comuni possono ben rivalersi. Nell’immediato, il vero danno lo subiscono i lavoratori di Pioppogatto e Falascaia che, dalla procedura di concordato, attendono il pagamento di tutti gli arretrati: il tfr, le ferie, le tredicesime e le quattordicesime. Un conto che, per gli operai con maggiore anzianità di servizio, va da 15.000 a 36.000 euro a testa.