I fratelli Cinquini senza hangar

I fratelli Cinquini senza hangar

Giada Menichetti

di Giada Menichetti

VIAREGGIO - L’incredibile situazione di Umberto e Stefano Cinquini, promosso in Prima categoria, ma in realtà senza capannone, ancora occupato dal “retrocesso” Giornata Francesconi.

Merita realmente impegnarsi nel Carnevale di Viareggio? Se lo stanno chiedendo Umberto e Stefano Cinquini, promossi in Prima categoria dopo un triennio di dominio assoluto fra i carri più piccoli ma rimasti senza hangar. In realtà il capannone ce l’avrebbero, come recita il bando di concorso 2010-2012: è il numero 5 nell’emiciclo della Cittadella, quello di Gionata Francesconi, retrocesso in Seconda categoria e destinato a traslocare a sua volta. A sei mesi dalla fine del Carnevale, però, Francesconi è sempre lì (e non è affatto intenzionato ad andarsene) ed i fratelli Cinquini a spasso. Aspettando che l’iter legale aperto dopo mesi d’impasse dalla Fondazione Carnevale contro il costruttore “abusivo” faccia il suo corso.
L’ente di Palazzo delle Muse, proprietario degli hangar e delle costruzioni dei carristi, avrebbe il diritto-dovere di risolvere la faccenda senza bisogno di avvocati. “Ma il Carnevale è una macchina guidata da chi non è in grado di farlo”, ha dichiarato Umberto Cinquini, riferendosi al presidente della Fondazione, Alessandro Santini. “A questo punto – ha concluso il costruttore – non sappiamo davvero a chi chiedere aiuto”.