Mobilitazione contro Poste Italiane

Mobilitazione contro Poste Italiane

Giada Menichetti

di Giada Menichetti

LUCCA - Commissione provinciale occupazione e lavoro, a Palazzo Ducale, dedicata alle chiusure degli uffici decise dall'ente a danno, in moltissimi casi, delle frazioni più decentrate.

No alle chiusure degli uffici e ai ricatti “commerciali” di Poste Italiane; sì a una discussione che parte dalle esigenze del territorio. I sindaci della Garfagnana (almeno quelli presenti all’ultima commissione provinciale occupazione e lavoro, a Palazzo Ducale a Lucca) non sono andati per il sottile raccontando le proposte ricevute da Poste in cambio della non chiusura degli sportelli nelle frazioni più decentrate. Come l’affidamento all’ente postale della riscossione della Tarsu, da barattare – ha riferito il sindaco di Castiglione Garfagnana – con la sopravvivenza dello sportello di Chiozza.
La situazione è comunque in stallo: “Poste – ha spiegato Michela Benedetti della Slc-Cgil – ha rinviato a data da destinarsi l’esecuzione del piano di razionalizzazione”. Ma è solo un rinvio, ha sottolineato la sindacalista, e per non perdere servizi e posti di lavoro serve un’azione più incisiva da parte di tutta la politica, dai sindaci ai parlamentari toscani.
Al termine dell’incontro enti e sindacati hanno deciso di coinvolgere anche l’Agcom, autorità garante delle comunicazioni, nella battaglia contro le chiusure degli sportelli; la Provincia è stata incaricata di convocare un nuovo incontro con Poste; infine, i presenti hanno assicurato adesione massiccia allo sciopero nazionale del 12 ottobre proclamato dai sindacati.