Terremoto: Minucciano, un paese fantasma

Terremoto: Minucciano, un paese fantasma

Guido Casotti

di Guido Casotti

MINUCCIANO - Il paese si è ormai svuotato dopo le forti scosse di domenica pomeriggio. Chiesto lo stato di emergenza nazionale. Allestite tre nuove aree di ricovero per la notte. Intanto prosegue lo sciame sisimico.

Minucciano ormai è un paese fantasma. Abbarbicato sulle rocce a fare da vedetta sulla stretta gola che collega l’ultimo angolo della provincia di Lucca alla vicina Lunigiana, il piccolo borgo capoluogo però dell’omonimo comune, è ormai deserto. Dopo la terribile scossa di venerdì scorso la gente ha provato a resistere e a sperare che tutto potesse esaurirsi rapidamente. Ma così non è stato. Le due scosse di domenica pomeriggio hanno spaventato ancor di più la gente che si è arresa alla potenza del sisma e ha deciso di lasciare le proprie abitazioni. C’è chi ha approfittato dell’ospitalità di parenti ed amici in zone molto più sicure, in particolare nel genovese, e chi pur restando in zona fruisce dei vari centri di accoglienza ormai distribuiti omogeneamente sul territorio. In realtà Minucciano viene presidiato dai carabinieri pronti a sventare ogni qualsivoglia atto di sciacallaggio ma anche da dirigenti, tecnici ed impiegati del Comune guidati dal sindaco Domenico Davini. Era stato durissimo, e anche a ragione, domenica sera il primo cittadino di Minucciano sul ritardo ed una certa sottovalutazione dell’evento da parte della Protezione Civile. Ora può dirsi soddisfatto. Intanto i pochi rimasti in paese raccontano la loro voglia di non mollare. Un problema aggiuntivo è costituito dalla chiusura della SP 59 che collega Minucciano a Pieve San Lorenzo alla Lunigiana. Ciò che il terremoto ha purtroppo unito una casa pericolante, proprio all’uscita del paese, rischia di dividere. Sul posto i vigili del fuoco ed il genio civile, ma per riaprire l’importante arteria serviranno forse un paio di giorni. Intanto sono ormai un migliaio le brandine a disposizione della popolazione del comune comprese le varie frazioni, circa 2000 ove si considerino anche altri comuni, soprattutto dell’Alta Garfagnana: il Centro di accoglienza a Pugliano, gestito dalla Croce Rossa, e quello degli Alpini a Pieve San Lorenzo dove la canonica mostra peraltro ancora i segni pesanti delle scosse. Ma sarà solo il tempo, sperando che lo sciame sismico vada seppur lentamente ad esaurirsi, che potranno ridare morale e speranza a questa gente. Affinchè Minucciano torni ad essere un paese vivo e non più spettrale come si presenta in queste ore di un allucinante inizio di estate…