Un arresto per l’omicidio di Castagnola

Un arresto per l’omicidio di Castagnola

Lorenzo Bertolucci

di Lorenzo Bertolucci

MINUCCIANO - Risolto il giallo dell'omicidio del 15 gennaio scorso che da alcuni mesi teneva in apprensione i paesi dell'Alta Garfagnana. I carabinieri hanno arrestato il presunto omicida, un albanese di 27 anni.

Sono trascorsi cinque mesi e mezzo da quella tragica notte, ma alla fine i carabinieri sono riusciti a risolvere il giallo della morte di Ugo Canozzi. I militari del Comando provinciale di Lucca hanno identificato e arrestato il presunto autore dell’omicidio dell’ex poliziotto di 82 anni trovato privo di vita la sera del 15 gennaio dal figlio Candido nella sua abitazione di Castagnola, una piccola frazione del Comune di Minucciano. In carcere è finito un albanese di 27 anni, Lorenc Marini, residente ad Agliano di Minucciano, con l’accusa di tentata rapina, sequestro di persona e omicidio. I dettagli dell’operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa dai vertici provinciali dei carabinieri. Canozzi fu ritrovato senza vita, nudo, con le mani e piedi legati, una benda sulla testa. Gli accertamenti del medico legale accertarono che l’uomo era morto per asfissia. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, il giovane albanese, imbianchino, che conosceva Castagnola per aver effettuato alcuni lavori nella zona, avrebbe pianificato, forse insieme ad altre persone, un furto nelll’abitazione del pensionato, pensando che non fosse in casa e penetrando all’interno dalla porta finestra sul terrazzo. Scoperto sul fatto avrebbe immobilizzato Canozzi. I militari sono arrivati a Marini grazie ai rilievi effettuati nella casa di Castagnola, battuta palmo a palmo per settimane dai reparti speciali. Grazie alle impronte digitali, alla ricostruzione dei soggetti che gravitavano nella zona, ai furti commessi nelle ultime settimane in Garfagnana e all’analisi delle celle telefoniche, sono arrivati fino a Lorenc Marini. Il 18 gennaio, tre giorni dopo il fatto, dopo aver cambiato parecchie schede telefoniche, il giovane era ritornato in Albania, per fare ritorno in Italia il 26 giugno, quando i carabinieri lo hanno arrestato su disposizione del sostituto procuratore Enrico Corucci. Gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo, ma è molto probabile che Marini, quella notte, abbia agito insieme ad altri complici.