Una tavola rotonda sui defibrillatori

Una tavola rotonda sui defibrillatori

Luigi Casentini

di Luigi Casentini

LUCCA - La provincia ha organizzato una tavola rotonda con le società sportive per discutere del decreto che obbliga le società dilettantistiche a dotarsi di defibrillatori semiautomatici e di formare personale al loro utilizzo.

All’inizio di Luglio, durante un torneo di calcio amatoriale, un ragazzo di 22 anni è stato colpito da crisi cardiaca ed è stato salvato grazie alla presenza di un defibrillatore semiautomatico nell’impianto sportivo. Questo è solo il più recente esempio della provvidenzialità di questo genere di apparecchi in ambito sportivo amatoriale. Per far sì che ogni società dilettantistica si dotasse di defibrillatori, nel 2012 è stato firmato un decreto interministeriale che fa obbligo alle suddette società di dotarsi degli apparecchi e di formare il personale predisposto al loro utilizzo.
Per far luce su questo decreto, la provincia di Lucca ha organizzato una tavola rotonda a cui erano presenti, tra gli altri, il medico della nazionale di ciclismo Carlo Gianmattei, la senatrice Stefania Giannini e il parlamentare Bruno Moplea presidente Nazionale AICS. All’incontro erano presenti la quasi totalità delle associazioni sportive provinciali che, pur condividendo l’esigenza della disponibilità di defibrillatori semiautomatici, hanno espresso alcune perplessità.
La provincia di Lucca, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio, ha acquistato 16 defibrillatori semiautomatici, assegnandoli agli impianti sportivi con maggior afflusso di pubblico.