Segnali di ripresa per l’economia lucchese

Segnali di ripresa per l’economia lucchese

Lorenzo Bertolucci

di Lorenzo Bertolucci

LUCCA - La fase recessiva è terminata, tuttavia per parlare di ripresa bisognerà attendere. E’ questo il messaggio arrivato dai vertici di Assindustria nel presentare i dati dell’economia provinciale nei primi nove mesi 2013.

La presidente Cristina Galeotti e i rappresentanti dei vari comparti hanno analizzato punto per punto l’andamento delle imprese. Complessivamente, da giugno a settembre, la produzione è calata dello 0,3%, ma allo stesso tempo è cresciuto il fatturato (+0,4%) e l’export, che ha registrato il +3,2; da settembre, inoltre, si rilevano meno richieste di cassa integrazione ordinaria.
Nello specifico dei settori, l’inversione di tendenza a livello di produzione vede in vetta il comparto nautico con il +10,4%. Crescite più contenute per il cartario (+1,3%), l’elettronica (+1,5%) e il lapideo (+0,3%). Questi dati comunque non ingannino, ha sottolineato Giancarlo Ragnetti per la nautica: dal 2008 ad oggi il settore italiano ha perso il 59% del fatturato e il 46% della forza lavoro. Anche Luigi Lazzareschi per la carta ha voluto sottolineare le criticità del settore: prima fra tutte l’avanzata asiatica che nei prossimi mesi rischia di immettere sul mercato mondiale dei prodotti dal prezzo minore, ma soltanto perchè le aziende dell’est non rispettano alcune norme ambientali e di tutela dei lavoratori.
Ci sono però anche comparti in controtendenza, come l’alimentare che segna il -7,3% e l’edilizia che per il sesto anno consecutivo in provincia di Lucca fa segnare tutti segni meno: di imprese, di operai e di ore lavorate. Stefano Varia, delegato alle infrastrutture, è stato chiaro: se le banche e le istituzioni non intervengono è impossibile pensare ad una ripresa. “Basti pensare alla legge di stabilità, che appare più una legge di stupidità” ha detto Varia.