Il giorno delle testimonianze

Il giorno delle testimonianze

Luigi Casentini  Roy Lepore

di Luigi Casentini Roy Lepore

LUCCA - E' stato il giorno delle testimonianze di Roberto Fochesato e Carmine Maglianico, uno dei macchinisti del treno deragliato e il dirigente del movimento merci che la notte del 29 giugno 2009 era in servizio a Viareggio.

“Da quel 29 giugno la ferrovia l’ho cancellata, mi sembra di non aver mai fatto il macchinista”.
Roberto Fochesato e’ uno dei due macchinisti del treno che deraglio’ la sera della strage di Viareggio che ha testimoniato oggi al processo, ripreso al polo fiere di Lucca dopo una lunga pausa. “Ho sentito l’esplosione – ha detto – ero gia’ al riparo alla Croce verde. E’ arrivata una fiamma tipo gas, azzurrina, davanti a me c’era una donna: le bruciava la testa”.
“Prima di scendere dal treno, affacciandomi al finestrino ho visto una nuvola di gas, una parete bianca – ha detto – quindi ho capito di dover scappare”. Da quell’incidente non ha riportato lesioni fisiche, “ma di testa si’, sto ancora male”, ha aggiunto.
Dopo ha testimoniato il dirigente Movimento della stazione di Viareggio, Carmine Maglianico. Dopo il deragliamento del carro merci, “ho fermato l’arrivo di un intercity, chiudendo il segnale di ingresso esterno, fuori da Viareggio scalo – ha ricordato – E’ stato un miracolo. Se lo scoppio fosse avvenuto due minuti piu’ tardi, i due treni potevano entrare a contatto, perche’ l’intercity si sarebbe fermato proprio dove stava avvenendo lo scoppio”. Maglianico ha anche ricordato che dopo la strage di Viareggio, “la velocita’ di transito in stazione dei treni che trasportano merci pericolose venne ridotta a 50 km orari”, prima era di 100 km/h. Presenti come sempre al polo fiere di Lucca, i familiari delle vittime che hanno anche affisso all’esterno dell’aula delle sagome di cartone a forma di bara, per ricordare gli operai delle ferrovie morti in servizio.