Now I know – ora io so

Now I know – ora io so

Eleonora Cozzella

di Eleonora Cozzella

STAZZEMA - Una mostra di studenti liceali da tutta italia per i 70 anni della strage di Sant'Anna, inaugurata alla presenza della ministra all'Istruzione.

In occasione del 70esimo anniversario della strage di Sant’Anna, è stata inaugurata la mostra Now I know, ora io so, realizzata da 27 ragazzi delle scuole italian,e arrivati a Stazzema per una settimana di studi.
“Sant’Anna di Stazzema: il passato, il presente, il futuro” è il progetto – realizzato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, il Comune di Stazzema, il Parco Nazionale della Pace, l’Unione dei Comuni della Versilia, Associazione Nazionale Partigiani Italiani e Istituto Nazionale per gli Studi del Movimento di Liberazione Italiana – per il quale sono stati selezionati 27 ragazzi delle scuole medie superiori di tutta Italia, che hanno vissuto una settimana nel territorio per mettere in pratica l’obiettivo del Museo e del Parco della pace: cioè perpetuare la memoria, educare ai valori della libertà e della democrazia, far conoscere Sant’Anna perché quanto accaduto in questo centro nel cuore delle Apuane in Alta Versilia possa non ripetersi più. Seguiti da docenti di storia, fotografia, regia, i ragazzi hanno raccolto testimonianze dei superstiti, realizzato interviste, scattato foto e girato video. Un eccezionale lavoro di ricostruzione e analisi visibile sul blog “oraioso” dove si possono ascoltare le voci dei superstiti. La mostra è stata inaugurata al centro di accoglienza di Sant’anna di Stazzema alla presenza del sindaco Maurizio Verona, di Renzo Gattegna, presidente dell’Unione delle Comunita’ ebraiche italiane e del console e di Stefania Giannini, ministro dell’istruzione università e ricerca.
Un lavoro di documentazione, di creatività e sensibilità in cui si sono impegnati gli studenti di tutta la penisola, da Catania a Roma, da Reggio Emilia ad Anzio. Che hanno dato davvero un segno di speranza per le generazioni future e un punto di vista diverso su come giudicare il passato. Perché quelle centinaia di morti innocenti resti sempre un monito, ma non ci paralizzi.