
“Il regolamento sottoscritto alcuni anni fa – spiega l’associazione – dice che gli abitanti si impegnano a non ospitare estranei, ma in questo caso si è trattato di amici e parenti che si trovavano agli arresti domiciliari e dunque autorizzati dal Tribunale. Le persone espulse hanno un lavoro e dei figli e con il loro allontanamento i piccoli dovrebbero lasciare le scuole. Chiediamo al Comune di ritirare il provvedimento”.
di Roy Lepore