Si dimette il cda della Fondazione Carnevale

Si dimette il cda della Fondazione Carnevale

Luigi Casentini

di Luigi Casentini

VIAREGGIO - Problemi di bilancio e dissapori con la giunta comunale hanno indotto 5 dei 7 membri del consiglio di indirizzo della Fondazione Carnevale a dimettersi, insieme al presidente Stefano Pasquinucci.

Come in un domino impazzito, una ad una le pedine del tessuto amministrativo della città di Viareggio stanno cadendo sotto i colpi del dissesto delle casse comunali, ma non solo. Con una conferenza stampa dai toni cupi e a tratti aspri, il presidente della Fondazione Carnevale Stefano Pasquinucci e 5 dei 7 membri del consiglio di amministrazione dell’ente hanno ufficializzato le proprie dimissioni rimettendole nelle mani del sindaco Leonardo Betti. Una decisione, come lungamente spiegato, che va al di là dei problemi legati al bilancio e al milione e 400 mila euro necessari per chiudere l’esercizio 2014 ma che affonda le radici nel progressivo deteriorarsi dei rapporti tra il direttivo della Fondazione e l’amministrazione comunale. Dimissioni che, come dichiarato da Pasquinucci, non devono essere intese come una resa, ma come un grido di allarme indirizzato verso tutti gli organi, comunali e non, da cui dipende il futuro della più importante manifestazione viareggina.
Durante la conferenza, i membri del direttivo hanno ripercorso il difficile periodo seguito ai proclami e ai numeri record dell’edizione 2014: le dichiarazioni mai confermate apertamente di dissesto del Comune, con conseguente impossibilità di liquidare il contributo di 1 milione e 400 mila euro nelle casse del Carnevale. Le varie accuse da parte dei membri della giunta verso chi batteva cassa per capire il futuro del Carnevale, fino ai dissapori di una parte dei carristi che volevano un cambio di guida della Fondazione con la sostituzione di Pasquinucci. Tutte vicende legate più alla politica che non all’economia reale, secondo l’ex presidente. Di certo in tutta questa vicenda, c’è soltanto che le casse comunali non possono spendere nemmeno un centesimo, e che lo spettro della liquidazione della Fondazione, o di un suo commissariamento, si fa sempre più concreto, con tutte le conseguenze che questa scelta farà ricadere sulla manifestazione.