Sciopero sociale, lancio di uova contro Confindustria

Sciopero sociale, lancio di uova contro Confindustria

La Redazione

di La Redazione

LUCCA - Lo sciopero sociale indetto dai Cobas e dagli studenti si è fatto sentire anche a Lucca. Un corteo di quasi cinquecento persone, composto nella stragrande maggioranza da studenti, ha percorso le strade del centro storico.

Un corteo di quasi cinquecento persone, composto nella stragrande maggioranza da studenti, ha percorso le strade del centro storico di Lucca, per dire no alle politiche del governo Renzi e dell’Unione europea, al Jobs act, alla legge di stabilità e al piano di riforma della scuola.
In realtà la manifestazione è diventata il contenitore un po’ caotico di una serie di proteste, sia di ambito locale che nazionale.
Il corteo, controllato dalle forze dell’ordine, è partito da piazzale Verdi.
Al passaggio sotto Palazzo Orsetti qualche coro contro il sindaco Tambellini, reo, secondo i manifestanti, di non concedere spazi al movimento giovanile lucchese.
Ripetuto più volte un coro anche contro il Partito democratico, con tanto di bestemmia all’interno dello slogan.
Tra i luoghi dove il corteo si è fermato, il Liceo Artistico di via Fillungo, scuola dove è in corso la protesta degli studenti. Qui alcuni manifestanti hanno anche acceso dei fumogeni e dopo qualche minuto la manifestazione è ripresa senza incidenti. Sosta anche davanti a porta dei Borghi, con cori contro i fascisti, evidentemente rivolti contro la sede del movimento Casapound che si trova più avanti. Il corteo non è stato fatto avvicinare oltre e a scopo precauzionale in via Rosi erano comunque schierati degli agenti in assetto antisommossa.
A palazzo Bernardini altra sosta con l’episodio più movimentato della mattinata, il lancio di alcune uova contro il portone della sede di Confindustria. I manifestanti hanno acceso anche qui i fumogeni ed hanno appeso uno striscione davanti al portone, con la scritta “meno profitti, più diritti”.
Poi, la manifestazione si è conclusa in piazza Grande, davanti al Passaglia, con l’esposizione delle richieste dei manifestant al governo: più risorse a favore della scuola pubblica e assunzione dei precari.