S. Alessio, striscioni contro il sindaco

S. Alessio, striscioni contro il sindaco

Redazione

di Redazione

LUCCA - Striscioni contro il sindaco a Sant'Alessio, proprio dove abita Alessandro Tambellini. Inizia a diventare imbarazzante per il primo cittadino la vicenda del ripetitore telefonico piazzato a poco più di quaranta metri dalle case di via Fonda,

Cosa che ha scatenato le proteste di molti residenti della zona che temono per i possibile effetti sulla salute provocati dall’impianto telefonico. Proteste che per la verità sono dirette anche al privato che ha affittato alla Telecom lo spazio per piazzare l’antenna, Questo striscione sarebbe proprio dedicato al proprietario del terreno.

I residenti, che si mobilitano anche di domenica, accusano il Comune di non aver gestito la situazione e di aver lasciato campo completamente libero al gestore telefonico. In particolare, i residenti vogliono sapere come sia stato possibile che la Telecom abbia rifiutato i siti preferenziali proposti da Palazzo Orsetti, senza nessuna motivazione scritta, ed abbia potuto invece scegliere un sito a proprio piacimento, senza che il Comune abbia alzato un dito e senza nessun avvertimento per i residenti.

E ce n’è anche per i residenti nelle altre zone di Sant’Alessio che invece l’antenna la vogliono, per migliorare il segnale telefonico. “Se vogliono – ha detto una portavoce degli abitanti di via Fonda, Uliana Plescia – possono lasciare i loro indirizzi e chiedere a Telecom di spostare l’antenna davanti alle loro case”.

I residenti della zona di via Fonda, che martedì saranno ricevuti in Comune, hanno ricevuto l’appoggio di Legambiente, Ambiente e Futuro e del capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale Marco Martinelli. Ma che cosa hanno intenzione di fare?

“Ci piazzeremo qui davanti e non faremo tirar sù l’antenna – ha detto ancora Uliana Plescia – il Comune deve iniziare ad occuparsi seriamente di questa vicenda e a rimediare agli errori commessi”

Chiediamo l’appoggio anche di altri comitati per combattere lo strapotere delle compagnie telefoniche, concludono i residenti, perchè oggi tocca a noi, ma domani potrebbe toccare a chiunque altro sul territorio.