Il Ministro Boschi a S.Anna di Stazzema

Il Ministro Boschi a S.Anna di Stazzema

Luigi Casentini

di Luigi Casentini

S. ANNA DI STAZZEMA - La Ministro Maria Elena Boschi ha preso parte alle celebrazioni per la festa della Liberazione a S.Anna di Stazzema. La Ministro ha ribadito con forza il senso della festa e l'importanza dell'antifascismo nella nascita della democrazia e della Costituzione.

Un 25 aprile all’insegna dei richiami forti all’identità della festa della Liberazione quello che si è celebrato a S.Anna di Stazzema. Alla presenza del ministro delle riforme costituzionali maria Elena Boschi, dell’ex ministro e membro della corte costituzionale Giovanni Maria Flick e dei parlamentari provinciali, si è svolta la cerimonia, con la salita dalla piazza della chiesetta fino al monumento dell’ossario dove il ministro, insieme al sindaco Maurizio Verona e alla Prefetto Giovanna Cagliostro, hanno deposto una corona in memoria delle vittime della strage nazifascista del 12 agosto 1944. Significativi gli interventi delle autorità, tra cui il sindaco Verona che ha ricordato le ferite inferte alla memoria di questi luoghi dalla tempesta di vento del 5 marzo scorso. Enrico Pieri, presidente dell’associazione familiari e vittime di S.Anna ha invece ribadito che, tra queste montagne, è nata la costituzione Italiana e qua è iniziata a nascere l’Europa. L’ex ministro Flick ha ripercorso invece la vicenda giudiziaria che ha portato, con il ritrovamento dell’armadio della vergogna, contenente i documenti relativi a questa strage, ha portato al processo in cui sono stati imputati 10 dei responsabili dell’ eccidio. Infine la Ministro che dopo aver ricordato le vicende legate proprio alla strage di S.Anna, ha ribadito con forza lo spirito antifascista della festa della Liberazione, considerandolo una parte fondamentale nella stesura della Costituzione Italiana, tracciando una netta linea di demarcazione tra i protagonisti della resistenza e gli oppressori nazifascisti. Al termine della cerimonia sono stati consegnati degli attestati alle associazioni di volontariato che hanno lavorato per far tornare alla normalità queste zone dopo il disastro legato alla tempesta di vento, il cui segno più tangibile – La lapide con i nomi delle vittime della strage crollata – rimane ancora a testimonianza di quanto accaduto.