VERSILIA - I genitori di origine romena di una ragazza al tempo dei fatti quindicenne sono stati condannati a dieci anni ciascuno per riduzione in schiavitù.
L’uomo e la donna, entrambi trentenni, avevano costretto la figlia a prostituirsi. L’episodio scoperto dai carabinieri iniziò nell’ex campo rom di Querceta.
Presso la Corte di Appello del tribunale di Firenze sono state confermate le pene inflitte in primo grado a 10 anni per i coniugi e di un anno per favoreggiamento della prostituzione ad un altro cittadino romeno.
La giovane, oggi diciannovenne, fu venduta dalla famiglia d’origine quando ancora viveva in Romania e una volta giunta in Italia fu avviata alla prostituzione.