Cave: “I protocolli di intervento vanno rivisti”

Cave: “I protocolli di intervento vanno rivisti”

Luigi Casentini

di Luigi Casentini

COLONNATA - Rabbia tra i colleghi dei due cavatori morti nella tragedia di giovedì per le regole troppo rigide dei protocolli di intervento in caso di incidente grave come quello avvenuto nella cava Antonioli e che impediscono ai cavatori di intervenire prima dei vigili del fuoco.

Occhi rossi, poca voglia di parlare e tanta rabbia tra i cavatori del comprensorio carrarino. A parlare a nome di tutti, a sfogarsi per come sono andate le cose è il cugino di uno dei due operai morti, anche lui impiegato nella cava Antonioli, che punta il dito soprattutto sui protocolli di sicurezza da adottare in questi casi. Protocolli che prevedono l’intervento esclusivo dei vigili del fuoco e che, a detta dei cavatori, dovrebbero essere rivisti per evitare perdite di tempo e aumentare la tempestività di intervento.

Tutto il settore lapideo si è fermato e nella sala del comune di Carrara c’è stata un’accesa riunione con i sindacati, COBAS e i cavatori. Toni accesi, come prevedibile, specialmente riguardo la questione del trattamento pensionistico per i lavoratori lapidei che vorrebbero abbassati a da 42 a 35 gli anni di contibuti per poter andare in pensione.