Lucca, il Tar dà ragione al Prefetto; via i profughi che rifiutano la sistemazione

Lucca, il Tar dà ragione al Prefetto; via i profughi che rifiutano la sistemazione

Redazione

di Redazione

LUCCA - I profughi che rifiutano la sistemazione offerta loro sul territorio italiano perdono il diritto alle misure di accoglienza. Lo ha stabilito il Tar della Toscana, con una sentenza destinata a fare scuola, sulla base di un episodio avvenuto al centro di accoglienza di Boveglio, nel Comune di Villa Basilica, lo scorso ottobre.

 

Era accaduto che due profughi nigeriani, a differenza dei loro compagni, si erano rifiutati di rimanere perché all’interno del centro, nei locali della canonica della chiesa, non c’era campo per i cellulari.

Gli addetti all’assistenza gli avevano spiegato che i cellulari prendono fuori dalla canonica e che comunque all’interno c’è un computer ed un telefono fisso. Insomma, i migranti non sono isolati dal mondo.

I due però erano stati irremovibili e si erano fatti riportare a Lucca. La vicenda poi è proseguita nelle aule della giustizia. Perché il prefetto Giovanna Cagliostro, informata di quanto accaduto, ha immediatamente revocato il diritto alle misure di accoglienza ai due profughi. I nigeriani però, con un avvocato d’ufficio, hanno presentato ricorso al Tar contro la decisione della Prefettura.

E il Tar ha dato ragione alla Prefettura. Secondo il Tribunale regionale cioè la sistemazione offerta ai profughi era assolutamente idonea, anche perché aveva superato l’ispezione preventiva disposta dalla stessa Prefettura.

Quindi, ha fatto bene il prefetto a revocare l’accoglienza ai due. Che adesso non possono più essere accolti da nessuna struttura in Italia e devono lasciare il nostro paese.