Quarant’anni dopo i “ragazzi di Guamo” tornano sui luoghi del sisma in Friuli

Quarant’anni dopo i “ragazzi di Guamo” tornano sui luoghi del sisma in Friuli

Redazione

di Redazione

CAPANNORI - Nel 1976, dopo il terremoto di magnitudo 6.4 del 6 maggio, partirono alla volta del Friuli per aiutare la popolazione in difficoltà. Sabato e domenica scorsi (9 e 10 luglio) sono tornati in quei luoghi, a Ospedaletto di Gemona, in occasione delle cerimonie per i 40 anni dal sisma.

Tanti i ricordi che sono riaffiorati nelle menti dei “ragazzi di Guamo” che, così come tanti altri giovani, accorsero da tutta la Penisola nel nord est italiano.

E’ una storia di solidarietà che i “ragazzi di Guamo”, accompagnati dal presidente del consiglio comunale, Claudio Ghilardi, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, hanno rivissuto nel ritrovare alcune delle persone conosciute 40 anni fa. Fra queste c’è don Claudio, allora parroco di Treppo Grande, che il parroco di Guamo in quegli anni, don Dino, contattò per inviare i giovani sul territorio friulano e che fu il loro riferimento.

Nel 1976 i “ragazzi di Guamo” tornarono una seconda volta, consegnando alla comunità di Ospedaletto di Gemona una casetta in legno costruita in un laboratorio della frazione capannorese. Fu un’opera preziosa per quel paese dove la terra sembrava non volesse mai smettere di tremare.

La cerimonia, cui ha partecipato anche l'amministrazione comunale di Gemona del Friuli, ha toccato i cuori di tutti. Oggi come allora.