Smaltimento illegale dei rifiuti, arrestati cinque imprenditori

Smaltimento illegale dei rifiuti, arrestati cinque imprenditori

Redazione

di Redazione

PIANA DI LUCCA - Cinque imprenditori della Piana di Lucca sono finiti agli arresti domiciliari nell'ambito di un'inchiesta sullo smaltimento illegale dei rifiuti. Si tratta di Mariano e Martino Fornaciari, 64 e 32 anni, titolari della ditta 3F Ecologia; Felicino e Federico Del Carlo, 50 e 26 anni, titolari della DC Green ed Alessando Salutini, legale rappresentante della stessa ditta.

PIANA DI LUCCA – Cinque imprenditori della Piana di Lucca sono finiti agli arresti domiciliari nell’ambito di un’inchiesta sullo smaltimento illegale dei rifiuti. Si tratta di Mariano e Martino Fornaciari, 64 e 32 anni, titolari della ditta 3F Ecologia; Felicino e Federico Del Carlo, 50 e 26 anni, titolari della DC Green ed Alessando Salutini, legale rappresentante della stessa ditta.
Due i filoni di indagine seguiti dalla Direzione distrettuale antimafia e dalla Guardia di Finanza. Il primo è quello dei prodotti reflui provenienti dai depuratori di fanghi industriali: 45.000 tonnellate sarebbero state sversate in terreni agricoli su cui poi veniva coltivato prevalentemente grano nelle zone di Peccioli e Palaia, in provincia di Pisa, e Montaione in provincia di Firenze. In questo ramo dell’inchiesta risultano indagati anche i legali rappresentanti di Gaia, Geal e Sea, gestori dei depuratori.

Il secondo filone, non meno importante, è quello dell’illecito smaltimento di 36mila tonnellate di rifiuti provenienti dalla lavorazione del ciclo della carta, tra il 2013 e il 2914. Qui l’inchiesta ha coinvolto anche due importanti cartiere lucchesi, la Pieretti di Marlia e la Lucart – Cartiera Lucchese di Porcari.
Per quattro persone, tra cui il titolare della Pieretti e il responsabile smaltimento rifiuti della Lucart, la procura ha disposto l’interdizione dall’esercizio di impresa. I rifiuti, che secondo l’inchiesta potrebbero aver contenuto anche sostanze tossiche, sarebbero stati trattati in parte anche nell’impianto di bricchettaggio di Gallicano.