Nuovi richiedenti asilo al Borgo e a Coreglia; anche se i sindaci dicono ‘no’

Nuovi richiedenti asilo al Borgo e a Coreglia; anche se i sindaci dicono ‘no’

Redazione

di Redazione

MEDIAVALLE - I sindaci dicono di no. Ma la Prefettura invia lo stesso i richiedenti asilo a Borgo a Mozzano e Coreglia. Lo hanno reso noto i primi cittadini dei due Comuni, Patrizio Andreuccetti e Valerio Amadei.

«Nonostante i nostri pareri contrari – hanno annunciato i due sindaci con un comunicato – la Prefettura di Lucca ha deciso d’imperio di trasferire 10 richiedenti asilo a Borgo a Mozzano e 7 a Coreglia Antelminelli. Una decisione che è arrivata nonostante il nostro dissenso – dicono ancora i due sindaci – e che ha trovato, invece, l’appoggio dei privati cittadini che gestiscono i due bed and breakfast che accolgono i migranti».

«E’ inammissibile – proseguono – che nonostante il parere contrario delle amministrazioni, che rappresentano la sovranità e la volontà dei cittadini, siano stati effettuati i trasferimenti. Gli stessi gestori delle strutture private che si sono detti disponibili all’accoglienza erano perfettamente consapevoli del nostro rifiuto, ma hanno comunque proceduto, senza tenere conto dei nostri pareri. Un atteggiamento che fa pensare più alla ricerca di un facile business che alla volontà di creare solidarietà e umanità. C’è, inoltre, un problema relativo alla gestione di tali strutture. Crediamo, infatti, che sia importante trovare collocazioni opportune e innescare percorsi adeguati, con operatori formati e preparati. E’ indispensabile individuare luoghi idonei, concertare l’azione con la popolazione, con la quale è fondamentale creare un percorso di integrazione graduale, sostenibile, funzionale. Nessuno più di chi amministra il territorio è consapevole di questi problemi e di queste necessità».

«Il nostro impegno – continuano Andreuccetti e Amadei – è sempre andato nella direzione dell’accoglienza, dell’integrazione e del dialogo con tutti. Sui nostri territori i richiedenti asilo hanno trovato ospitalità, strutture e progetti adeguati. Ripetiamo, non siamo contrari all’accoglienza ma chiediamo che la Prefettura, con la quale fino ad oggi abbiamo sempre avuto un dialogo aperto e costruttivo, riveda la sua decisione. Ci chiediamo se la Prefettura stia facendo le stesse prove di forza con i comuni che, da almeno 2 anni, continuano a puntare i piedi e a rifiutare di accogliere i migranti richiedenti asilo sul proprio territorio. Perché creare tensioni con le amministrazioni che stanno mostrando disponibilità e volontà di strutturare progetti d’integrazione seri, e non essere più risoluti nei confronti di quei Sindaci che vengono meno a un senso di responsabilità istituzionale e collettiva?»