Filmano e violentano una connazionale

Filmano e violentano una connazionale

Redazione

di Redazione

VIAREGGIO - Abdelfattah Manar, 25 anni, Rachid Chaoub, 27 anni, entrambi marocchini, sono stati sottoposti a fermo in quanto responsabili dei reati di sequestro di persona, violenza sessuale aggravata e lesioni in concorso tra loro. I fatti sono avvenuti nella notte tra giovedi e venerdì.

 

La vittima ha riferito di essere giunta a Viareggio nella serata del 27 luglio in compagnia di una sua amica, e di aver conosciuto
i due connazionali sulla passeggiata a mare. Dopo aver trascorso la serata in loro compagnia si è recata in una abitazione situata in via Bottego. Lì è rimasta sola con i due perche l’amica ,che poco prima era andata a comprare del vino con uno dei due ragazzi ,aveva preferito tornare a casa. Chaoub Rachid avrebbe iniziato a farle delle avance che lei ha rifiutato, allora sotto la minaccia di un coltello impugnato da quest’ultimo è stata dapprima picchiata e poi violentata ripetutamente mentre Manar filmava la scena con un telefonino cellulare. Le violenze, durate per tutta la notte, hanno avuto termine solo all’alba quando la donna, costretta, ancora sotto minacce, a promettere che non avrebbe denunciato l’accaduto, è riuscita a convincere i due a lasciarla andare e a farsi accompagnare alla stazione ferroviaria. Giunta nei pressi del sottopasso ferroviario ha notato due uomini e quindi ha richiamato la loro attenzione gridando aiuto e trattenendo il connazionale per la maglia.

Alla scena ha assistito un poliziotto libero dal servizio che passeggiava con il proprio cane e che ha bloccato il giovane e ha
chiamato i soccorsi. Successivamente la vittima ha condotto gli operanti presso l’abitazione teatro dei fatti, al cui interno è stato rintracciato Chaoub. La donna è stata trasportata presso l’ospedale Versilia per le cure del caso. A seguito di perquisizione domiciliare che sono stati rinvenuti, tra l’altro, alcuni telefoni cellulari contenenti i video della violenza subita dalla donna oltre ai coltelli utilizzati per minacciare la donna. Il Sostituto Procuratore della Repubblica di Lucca ha disposto che i due
soggetti, fossero associati presso la casa circondariale di Lucca a disposizione dell’AG.