Taglio del nastro per “Il sogno americano di Gusmano Cesaretti”

Taglio del nastro per “Il sogno americano di Gusmano Cesaretti”

Luigi Casentini

di Luigi Casentini

LUCCA - Inaugurata la prima mostra antologica italiana del fotografo Gusmano Cesaretti, orginario di Porcari e partito per l'America a 19 anni, dove ha trovato successo come fotografo di scena accanto ai registi più importanti di Hollywood.

Il sogno americano di Gusmano Cesaretti si è avverato, e adesso si è avverato anche il suo sogno italiano. E’ stato infatti tagliato il nastro, sabato sera al palazzo di vetro della Fondazione Lazzareschi di Porcari, della prima mostra antoligica italiana dedicata a questo grande fotografo, partito da Porcari a 19 anni per cercare fortuna in America, dove è riuscito a realizzare il suo sogno di diventare un fotografo di fama mondiale. E adesso, grazie all’impegno della sorella e al lavoro dell’associazione Venti d’Arte, in collaborazione con la Fondazione Lazzareschi, il Lucca Film Festival e il Photolux, è tornato nella sua città natale – che gli ha tributato un’ accoglienza calorosa – per mostrare il frutto del suo lavoro. Un lavoro che lo ha visto collaborare con i più grandi registi di Hollywood, primo tra tutti Michael Mann autore della serie Miami Vice e di film pluripremiati come L’ultimo dei Mohicani. In mostra alla fondazione una selezione di 30 scatti che ripercorrono i due filoni principali della fotografia di Cesaretti: quella di scena, appunto, e quella legata alla street photography, grazie alla quale il fotografo ha sviscerato la vita dei sobborghi della East Los Angeles.  A sancire l’importanza del lavoro di questo autore, il patrocinio dell’esposizione da parte della cattedra Unesco Universidad e patrimonio, rappresentata all’inaugurazione da Olimpia Niglio.

Alla serata di inaugurazione erano presenti, oltre all’autore e alle autorità comunali e regionali, la famiglia di Gusmano, e la moglie Rosa, che è intervenuta raccontando i suoi 40 anni accanto a questo piccolo, grande uomo. Accanto a “Picture man” come è stato soprannominato Gusmano nei sobborghi di Los Angeles.