Puliamo il mondo al Parco Fluviale; studenti all’educazione ambientale

Puliamo il mondo al Parco Fluviale; studenti all’educazione ambientale

Guido Casotti -

di Guido Casotti -

LUCCA - Anche quest'anno il Comune di Lucca ha aderito all'iniziativa Puliamo il Mondo organizzata in Italia da Legambiente in collaborazione con l'ANCI e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca e di UPI, un appuntamento giunto alla 26esima edizione.

Anche quest’anno, quindi, l’amministrazione Comunale ha ritenuto di coinvolgere nell’iniziativa, oltre agli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado: Primaria San Pietro a Vico, Primaria Vallebuia, Primaria San Marco, Media Da Vinci, le associazioni Giovani e Comunità, La Salute, Partecipazione e Sviluppo, Odissea e Gruppo volontari accoglienza immigrati. Erano infatti presenti anche i migranti ospitati sul territorio comunale, i quali hanno avuto così modo di partecipare come protagonisti all’evento, unitamente a studenti ed insegnanti; tutti assieme si sono impegnati con passione nella ripulitura di alcune aree lungo il parco fluviale ma soprattutto potendo acquisire conoscenze su temi che sono stati trattati sul posto da qualificati operatori riguardanti la problematica legata al degrado ambientale e alla modalità di recupero e riciclaggio dei rifiuti. Erano presenti anche volontari della Protezione Civile Comunale e dell’Associazione “Sub Città di Lucca” per un servizio di sorveglianza e prevenzione ed inoltre Sistema Ambiente s.p.a e il Consorzio 1 Toscana Nord che hanno fornito il loro valido supporto per la riuscita della manifestazione partita alle 9 in punto dalla “Terrazza Petroni” al ponte di Monte S. Quirico. In definitiva un mondo migliore passa da un impegno collettivo e da relazioni di comunità: è questo il motto che caratterizza il grande week-end ambientalista della 26esima edizione in tutta Italia per ripulire strade, vie e periferie dai rifiuti e dal degrado, ma anche per ribadire il proprio no ai pregiudizi e alle discriminazioni e per incentivare l’abbattimento di ogni tipo di barriera, sensibilizzando i cittadini ad una maggiore inclusione sociale senza confini