La tradizione della Festa del Regalo

La tradizione della Festa del Regalo

Luigi Casentini

di Luigi Casentini

CASTIGLIONE GARF. - La Festa del regalo a Castiglione Garfagnana è un rito che si ripete ormai da quasi 400 anni, infatti quest'anno il giovane Elia Monini di 4 anni è stato il 388 esimo bambino chiamato a portare il regalo alla Madonna del Rosario consegnandolo nella mani del parroco Don Grassi.

Questa tradizione nasce per ricordare la scampata pestilenza del 1630, quando Castiglione  fu risparmiato dalla peste che dimezzò la popolazione dell’Italia settentrionale.

La cerimonia si apre con l’arrivo in municipio del giovane che per un giorno sarà simbolicamente il primo cittadino di Castiglione. Dopo che anche lui ha ricevuto dalle mani del sindaco Gaspari un dono, i componenti della Vicaria leggono l’editto originale dell’epoca che imponeva l’obbligo che tutte le prime domenica dell’anno, un giovane bambino facesse dono del regalo alla Madonna per conto dell’amministrazione e della comunità tutta. Quest’anno dunque è stata la volta di Elia e già suo zio Michele e prima ancora suo nonno Paolo ebbero questo privilegio nel passato.

Come tradizione il giovane viene salutato dalle note della filarmonica alpina diretta da Silvano Marcalli e poi tutti in corteo verso la chiesa di San Michele per l’atto conclusivo della cerimonia. E’ durante l’offertorio che si apre la Festa del Dono vera e propria: viene riletto l’editto che ricorda a tutti i doveri nei confronti della Madonna del Rosario e poi c’è la consegna del regalo che oggi è un atto simbolico ma che nel passato era una e vera e propria gabella che veniva pagata dal popolo alla chiesa Lucchese.