San Pellegrino in Alpe rischia di perdere il Museo

San Pellegrino in Alpe rischia di perdere il Museo

Guido Casotti -

di Guido Casotti -

CASTIGLIONE GARFAGNANA - San Pellegrino in Alpe, il centro abitato più alto di tutto l'Appennino, rischia di perdere il suo museo. Grazie soprattutto alla sua storia millenaria, l'antico borgo rappresenta un punto di riferimento anche religioso per tante persone: sia del versante toscano che emiliano.

 

In questi anni l’antico San Pellegrino ha avuto un rilancio grazie ai riti e alle leggende che arricchiscono il patrimonio dell’immaginario di questi luoghi. E poi ci sono due importanti realtà che attirano turisti, la prima è di carattere religioso e riguarda i resti esposti all’interno del Santuario dei Santi Pellegrino e Bianco che attirano visitatori in ogni periodo dell’anno come vediamo nelle immagini del 1 Gennaio. Poi c’è il Museo Etnografico intitolato a chi con molta cura nel corso degli anni raccolse un’infinità di reperti della vita contadina e pastorizia di queste montagne che oggi rappresenta un’eccellenza a livello nazionale, parliamo di Don Luigi Pellegrini. Il Museo è di proprietà della Provincia di Lucca che tra l’altro è l’unico Museo dell’Ente. Da alcune settimane è chiuso. Questa è la scritta posizionata sulla porta d’ingresso anche se qualcuno sostiene che in verità non si tratti di chiusura per aggiornamento ai sistemi di sicurezza ma di altri problemi legati al personale. E chi vive e lavora a San Pellegrino tutto l’anno non sa più cosa rispondere a chi chiede informazioni. Il museo è in affitto dalla curia a una cifra simbolica e rappresenta uno dei due motivi di sopravvivenza di questo straordinario borgo. Chiuderlo definitivamente o pensare di trasferirlo sarebbe un atto molto grave per l’intera comunita’ della montagna e non solo.