A fuoco stoccaggio di verde: si indaga per incendio doloso

A fuoco stoccaggio di verde: si indaga per incendio doloso

Redazione

di Redazione

PIETRASANTA - Si indaga per incendio doloso sul vasto rogo divampato intorno alle 20 di mercoledì sulla via di Scorrimento a Marina di Pietrasanta. Le fiamme hanno interessato un grande cumulo di verde, situato in un terreno privato di fronte al campo di atletica Falcone e Borsellino.

Si tratta di un sito di stoccaggio del verde, gestito da una ditta individuale di Camaiore che vende legname per biomasse. Un notevolissimo quantitativo di materiale, residui di potature, è andato bruciato. Soldi letterlmente andati in fumo per il titolare: quel verde infatti doveva essere messo sul mercato per la combustione di biomasse, ovvero per produrre energia.

Sul posto i Vigili del fuoco del distaccamento di Pietrasanta e la Polizia Municipale. Lunghe le operazioni di spegnimento durate tutta la notte: il fumo è rimasto fino alla mattinata inoltrata con i pompieri ancora presenti. I vigili urbani hanno chiuso la via Pisanica, dove si trova l’accesso al terreno, per facilitare le operazioni.

La pista dolosa è quella più concreta e sulla quale si sta indagando, per individuare chi abbia provocato l’incendio. Vale la pena ricordare che la Regione Toscana ha emanato fino al 31 marzo il divieto assoluto di abbruciamento i residui vegetali su tutto il territorio regionale.

Intanto l’amministrazione comunale ha disposto lo sgombero dell’area e si prepara a chiedere ad Arpat di effettuare delle analisi prelevando il materiale delle ceneri. “Vogliamo essere sicuri – ha dichiarato il vice sindaco Elisa Bartoli – che non siano state bruciate altre sostanze o materiali”. L’assessore all’ambiente definisce “anomala” l’attività di stoccaggio del verde ospitata in quel terreno, più volte segnalata dal Comune di Pietrasanta alle autorità competenti.

Lo scorso 12 febbraio il Comune aveva un procedimento nei confronti dei titolari e della ditta che lo sta utilizzando chiedendone lo sgombero ma ricevendo però solo la risposta dei proprietari che comunicavano di aver diffidato la ditta all’utilizzo dei terreni per quella finalità. Dal titolare della ditta non era invece arrivata nessuna memoria.

“Quanto accaduto ci mette ora nelle condizioni di emettere un’ordinanza di sgombero.”