La triplice sfida di Riccardo Pera riparte dalla “4 ore di Barcellona”

La triplice sfida di Riccardo Pera riparte dalla “4 ore di Barcellona”

Guido Casotti -

di Guido Casotti -

MOTORI - Prosegue l'intensa stagione del 20enne pilota di Marlia. Il prossimo impegno lo porterà in Spagna sabato 20 luglio con la terza prova del campionato europeo Endurance. Ma Pera darà una mano anche alla sua ex-squadra della Ebimotors nel campionato italiano. E sulla sfondo rimane la speranza del... mondiale. Martedì mattina gli sono stati rubati bagagli e documenti.

 

Noi Tv è casa sua. Riccardo Pera viene spesso a trovarci che sia Rombo di Motori oppure una semplice intervista come in questo caso. Riccardo Pera, 20 anni compiuti lo scorso 4 luglio, sta vivendo un 2019 a tutto tondo. Finora ha gareggiato con la Porsche 911 RSR nel campionato europeo dove dopo due prove il suo team, il Dempsey Proton Racing, comanda la classifica generale della GTE. I compagni di squadra del “nostro” sono Matteo Cairoli e il tedesco Christian Ried. Alla “Quattro Ore di Barcellona” sabato 20 luglio (18,30-22,30) l’obiettivo è preciso e dichiarato. Non solo la rassegna continentale che rimane l’obiettivo principale ma anche il campionato italiano dove a Misano Adriatico Riccardo ha fatto una sorta di tuffo nel recente passato. Quasi una rimpatriata con la Ebimotors di Varese, il team che lo ha fatto conoscere. Ebimotors ha chiamato e lui ha…risposto presente. Europeo e italiano con sullo sfondo la speranza di poter approdare un giorno non lontano anche al mondiale. I 20 anni giovano a favore di Riccardo Pera che naturalmente un pensierino ce lo ha fatto ma che giustamente preferisce rimane re concentrato sull’europeo. E’ anche da lì che potrebbe trovare il giusto lasciapassare per la ribalta iridata.

Disavventura martedì mattina. Pera è entrato con un ingegnere della Porsche in un centro commerciale di Barcellona ma al’uscita ha avuto la spiacevole sorpresa di trovare l’auto coi vetri rotti. I ladri hanno portato via tutti i bagagli, compresa la tuta e i documenti per correre. Gli è rimasto solo il casco dal quale Riccardo non si separa mai. Per i documenti gli sarà inviata copia via mail dall’Italia mentre per il resto dovrà ricomprarsi tutto il necessario.