Montemagno: 800 anni di storia caduti in un secondo

Montemagno: 800 anni di storia caduti in un secondo

G. Casotti - M. Bertuccelli - F. Conti

di G. Casotti - M. Bertuccelli - F. Conti

CAMAIORE - 800 anni di storia (e un pezzo di vita di una comunità intera) andati persi in una notte di maltempo furibondo. Il forte vento di questa notte, unito alle incessanti piogge, ha segnato la fine dell'antico leccio monumentale di Montemagno, schiantato al suolo giù dalla collina di valico da dove sovrastava Camaiore e salutava il passaggio verso la Lucchesia.

Un risveglio tristissimo per i residenti della frazione camaiorese, che si sono riuniti commossi intorno alle spoglie di quello che è stato per secoli un simbolo e una certezza. Il maestoso albero – dalla circonferenza di 4,2 metri e un altezza che sfiorava i 20 metri – era da molti anni in parte marcito al suo interno. Ma secondo Leonardo Moriconi, giovane di Montemagno, neolaureato in Scienze Agrarie con una tesi proprio sul grande leccio, è la cronaca di una morte annunciata.

Una perdita che stravolge il paesaggio per chi arriva da Camaiore e da Lucca. Sarà impossibile sostituire quel nobile leccio, caro anche a Giorgio Gaber, che usava leggere al fresco sulla panchina nei suoi soggiorni versiliesi.

A breve è attesa l’ordinanza del Comune per preservare i resti del leccio da qualasiasi ulteriore danneggiamento così da poter garantire un intervento che ne tramandi il ricordo.