Bimbo caduto dalle mura, la famiglia contrattacca: “Richiesta archiviazione infondata”

Bimbo caduto dalle mura, la famiglia contrattacca: “Richiesta archiviazione infondata”

Redazione

di Redazione

LUCCA - Passa al contrattacco la famiglia Mangin, quella del bambino caduto dalle mura nell'estate del 2018. Il loro legale, l'avvocato Piero Magri di Milano, ha depositato due documenti di opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dal pubblico ministero.

Oltre a quella per il figlio, c’è anche quella per il padre, precipitato anche lui dall’altezza di 5 metri nella cannoniera del baluardo San Regolo.

In sostanza, secondo l’avvocato il baluardo è da considerarsi un parco giochi, visto che vi sono posizionati appunto giochi per bambini. Quindi le misure per garantire la sicurezza devono essere adeguate. Ma lo stesso Comune sapeva invece che la segnaletica era insufficiente a mettere in guardia dal pericolo di caduta nel punto del terrapieno. “Negli atti processuali – dice l’avvocato – sono allegati atti amministrativi che indicano carenze nella segnaletica, carenze che solo dopo la caduta del bambino sono state sanate”.

Quindi la famiglia Mangin, francese ma residente a Dubai, vuole che siano individuati i responsabili di quanto accaduto, che siano i rappresentanti dell’Opera delle Mura, spiega l’avvocato, o che siano il sindaco o i componenti della giunta.

Anche perchè i segni di quanto accaduto, padre e figlio se li portano ancora addosso. “Il padre si è dovuto sottoporre a quattro operazioni chirurgiche ed ha problemi ad una spalla, suo figlio è traumatizzato e non riesce più a stare da solo”.

Al quotidiano “Il Tirreno” l’avvocato Magri ha inoltre dichiarato che per sostenere “questa battaglia di civilità, se necessario, ci rivolgeremo anche all’opposizione in consiglio comunale”.