L’arte, il fiume e i sassi nella vita e nella scultura del Clemè

L’arte, il fiume e i sassi nella vita e nella scultura del Clemè

Guido Casotti -

di Guido Casotti -

PIEVE FOSCIANA - Sillico si conferma un borgo ricco di storia ma soprattutto d'arte. Lo dimostrano le tante esposizioni artistiche che vengono organizzate durante l'anno a Palazzi Carli a cura dalla locale Associazione Polis.

 

Fino al 7 gennaio nell’antico borgo si potrà visitare un’interessantissima mostra di sculture di Clemente Castelli meglio conosciuto come “il Clemè”. Castelli è un artista di alto livello, lo è nei fatti, basta guardare le sue opere e lo è anche nei suoi pensieri, basta fermarsi a parlare con lui di tradizioni e di ambiente. La mostra a Palazzo Carli si è aperta a fine ottobre e chiuderà i battenti martedì prossimo. Quindi avete ancora pochi giorni per visitare e apprezzare le tante opere in esposizione. La mostra prende il titolo del libro che Angelica Polverini e Oreste Verrini gli hanno dedicato “Le facce del fiume”, si perchè è proprio il fiume la maggior fonte artistica e creativa del Clemè. Chi lo conosce sa che abita a Nicciano (nel comune di Piazza al Serchio) e che fin da piccolo ha sempre frequentato il fiume luogo fondamentale per la sua ispirazione ma soprattutto per la raccolta dei sassi che trasforma poi in vere e proprie opere d’arte, Oggi, primi barlumi del 2020, Clemente Castelli è un giovanotto di oltre 80 anni. Ha un’altezza da giocatore da basket e, dopo aver svolto la sua vita lavorativa facendo il sarto e poi il postino, ha coltivato da sempre la passione per la scultura e questa mostra racconta molto della sua visione artistica e anche della sua vita.