Rischio chiusura per il Centro Arti Visive dopo le dimissioni della presidente Ciaccio

Rischio chiusura per il Centro Arti Visive dopo le dimissioni della presidente Ciaccio

Redazione

di Redazione

PIETRASANTA - Riportare l'alta formazione del Centro Arti Visive sotto il tetto dell'ente comunale o della Fondazione Versiliana. A queste ipotesi sta lavorando l'amministrazione comunale dopo le dimissioni in massa, il 31 dicembre, del cda del Cav e della sua presidente Liliana Ciaccio.

“Il rinvio delle nomine delle nomine da aprte dei consiglieri già in scadenza di mandato e il mancato contributo economico da parte del Comune di Pietrasanta rendono impossibile ogni attività” – ha fatto sapere la Ciaccio, che rivendica – dopo tre anni di mandato – di aver riportato i conti in attivo.

Adesso per il Cav, fondato dal Comune con l’Accademia di Belle Arti di Carrara e Artigianart, per l’alta formazione artistica e culturale, si apre un periodo di forte incertezza.

“Si dovrà aprire un dibattito sul suo futuro, insieme alle imprese e agli artigiani” – commenta il sindaco Alberto Giovannetti. “La mia amministrazione non vuole tenere a vivacchiare strutture pubbliche se non sono necessarie. Se deve invece svolgere un ruolo non esclusivo allora riporteremo parte di quegli obiettivi per cui è nata sotto il tetto dell’ente comunale o magari della Fondazione Versiliana.”

Durissimo il commento del Partito Democratico. “Giovannetti e l’assessore Massimo Mallegni vogliono fare chiudere il Cav e purtroppo ci stanno riuscendo” – dichiara il segretario Rossano Forassiepi – “mandando in fumo molte risorse pubbliche spese per sistemare gli ambienti del convento e pagare l’affitto, oltre che mandare in fumo gli sforzi fatti per dotare la collettività di una fondazione capace di fare alta formazione. Senza dimenticare che due dipendenti rischiano di restare senza lavoro.”