Ai domiciliari diffama i poliziotti via Facebook

Ai domiciliari diffama i poliziotti via Facebook

Luigi Casentini

di Luigi Casentini

LUCCA - Manuel Marchi, arrestato per spaccio lo scorso 22 ottobre era stato trasferito dal carcere agli arresti domiciliari. Ma da qua ha iniziato a diffamare i poliziotti tramite Facebook e quindi è stato nuovamente trasferito nel carcere di S.Giorgio

Era stato arrestato insieme ad altre cinque persone il 22 ottobre scorso dalla Squadra Mobile, per spaccio di cocaina, hashish e marijuana oltre ad estorsione ai danni dei clienti che non pagavano i debiti di droga. Manuel Marchi, lucchese del ’92, nel gruppo aveva il compito di accompagnare i capi e fare le consegne in loro vece. Erano soliti spacciare nel centro storico della città – in Piazza Santa Maria e in piazza San Iacopo – e appena fuori dai noti locali della movida lucchese.
Dopo un periodo di carcere, il Marchi è stato sottoposto agli arresti domiciliari e controllato mediante braccialetto elettronico. Durante il suo stato di detenzione però, attraverso i social, l’arrestato ha continuato a inveire verso le forze dell’ordine.

La Squadra Mobile lo ha cosi denunciato per diffamazione ai danni dei poliziotti che lo hanno arrestato e segnalato al GIP la violazione del divieto che grava su tutti gli indagati sottoposti agli arresti domiciliari di comunicare con soggetti diversi dai propri familiari conviventi, divieto violato anche dalle comunicazioni fatte tramite Facebook. Il GIP ha condiviso le osservazioni della Squadra Mobile e ritenuta la misura restrittiva degli arresti domiciliari insufficiente a contenere la sua pericolosità sociale decidendo per l’aggravamento. Sabato pomeriggio l’arresto e la successiva traduzione nel carcere di Lucca.