“Aiutateci a portare la salma di mia sorella in Ucraina”

“Aiutateci a portare la salma di mia sorella in Ucraina”

Redazione

di Redazione

CAMAIORE - Sono le parole del fratello di Larisa Smolyak, la donna che mercoledi pomeriggio è stata uccisa dal figlio nella loro casa di Camaiore. Chiede aiuto alle istituzioni per sostenere le spese del trasporto in Ucraina della salma della sorella.

Sono le parole del fratello di Larisa Smolyak, la donna che mercoledi pomeriggio è stata uccisa dal figlio nella loro casa di Camaiore. Chiede aiuto alle istituzioni per sostenere le spese del trasporto in Ucraina della salma della sorella. “La nostra è una situazione economica precaria– spiega davanti all’avvocato Roberto Cappa che con il collega Fabrizio Miracolo difende Andriy Bocksan, il giovane ora in carcere accusato di omicidio volontario aggravato dal grado di parentela. Cosi come lo era – racconta ancora – quella della sorella e del nipote i quali vivevano con la pensione di invalidità di Iarisa, che soffriva da diversi anni di sclerosi multipla. Il giovane aveva da qualche anno rinunciato agli studi e al lavoro saltuario di cameriere per aiutare la mamma che non riusciva a muoversi. Questi i particolari che emergono dal racconto dello zio Yuri, ancora visibilmente sotto choc per quanto successo. Non mi so spiegare come sia potuto accadere – dice – Si volevano bene ed erano sempre insieme, ma so che vivevano una situazione insostenibile. In una casa di meno trenta metri quadrati, non potevano permettersi nulla. Litigavano spesso – dice – e l’argomento era sempre lo stesso. Le difficoltà economiche e il fatto che mio nipote aveva abbandonato gli studi. Iarisa non lo accettava. Ma il giorno della tragedia non mi risulta che avessero litigato – sostiene – La mattina erano andati a fare la spesa insieme, poi avevano ospitato alcuni vicini di casa per un caffè. Dopo mezzora, la tragedia. Nessun dubbio, da parte dello zio, che i fatti siano inequivocabili.